Il mandato si è caratterizzato per un forte sviluppo delle azioni di empowerment della comunità cittadina, a partire dalla qualificazione della città come “bene comune” e dall’approccio a un diverso modo di amministrare. La riforma del decentramento cittadino ha assegnato ai Quartieri nuovi ruoli e compiti di cura della comunità e del territorio.
Facilitare l'assunzione di responsabilità collettiva, agevolare i soggetti sociali a partecipare e collaborare, sviluppare relazioni e legami che favoriscano il senso di appartenenza, acquisire e migliorare le competenze dei soggetti della comunità. Queste le linee di azione che caratterizzano l’intervento dei Quartieri cittadini, attraverso gli uffici reti.
Accesso sportelli sociali 2016-2020 : 137.809
- 29,6% riguarda anziani
- 43,9% famiglie e minori
- 26,5% adulti in difficoltà.
Accesso sportelli ASP e PRIS : 84.682
Accoglienza
Agli Sportelli sociali del territorio accedono tutti i cittadini residenti: famiglie con minori, anziani e adulti; agli sportelli specializzati di ASP di ambito cittadino si rivolgono i cittadini senza consolidati riferimenti territoriali: adulti senza dimora, richiedenti e beneficiari protezione internazionale, minori stranieri non accompagnati.
È attivo da marzo 2019 il Punto unico informativo telefonico ed email degli Sportelli sociali per qualificare e rendere maggiormente omogenee le informazioni ai cittadini, attivo 33 ore alla settimana. L'obiettivo è di risolvere via mail e telefono parte delle richieste informative dei cittadini sul sistema socio-sanitario rimandando agli Sportelli Sociali solo laddove necessario.
Al Punto unico informativo da marzo 2019 a dicembre 2020 sono stati registrati 14.749 accessi: contribuzione economica 51%, assistenza anziani 19,9%, assistenza adulti 6%.
Tutela minori
Durante il mandato sono state avviate sperimentazioni e importanti azioni di coinvolgimento comunitario sia relativamente alla Vicinanza solidale tra famiglie, sia nella sperimentazione di gruppi di genitori e gruppi di ragazzi, finalizzati al reciproco sostegno. Le sperimentazioni dei gruppi genitori e ragazzi si sono realizzate con incontri a cadenza quindicinale nei quartieri San Donato – San Vitale, Savena e Santo Stefano e sono in progettazione nei restanti territori.
I gruppi di genitori sono momenti per il confronto e l’aiuto reciproco vissuti insieme ad assistenti sociali ed educatori con ruoli di facilitatori o osservatori a seguito di percorsi formativi dedicati.
I gruppi con i bambini e i ragazzi sono momenti di confronto e di condivisione di emozioni e parole sulla propria esperienza di vita familiare attraverso attività diversificate sulla base dell’età dei partecipanti e del focus di interesse del gruppo.
A marzo 2019 è stato formulato un avviso pubblico per la presentazione di candidature da parte di singoli o famiglie per il progetto di Vicinanza solidale.
I percorsi di solidarietà familiare inseriti in progetti di Vicinanza solidale da marzo 2019 a dicembre 2020 sono stati:
- 105 tramite patti di collaborazione
- 108 con risorse progetto Vicinanza solidale
A marzo 2019 è stato sottoscritto il nuovo Accordo di programma triennale tra Comune e Ausl di Bologna per la valutazione e la presa in carico integrata dei minori in situazione di vulnerabilità. Dal gennaio 2017 al 31 dicembre 2020:
- 204 casi valutati
- 177 minori che hanno ottenuto un progetto
Nel marzo 2019 è stato sottoscritto il primo Protocollo unitario tra Servizio Sociale, Servizi educativi scolastici, i 22 Istituti comprensivi cittadini e l’Ufficio Scolastico Regionale in materia di prevenzione del disagio minorile, di contrasto alla dispersione scolastica e di rilevazione di situazioni di rischio o pregiudizio. Il protocollo ha l’obiettivo di rilevare precocemente le aree di criticità al fine di intervenire con gli strumenti professionali più adeguati e intensivi.
Disabilità adulta
La disabilità adulta come servizio è rientrata nell’alveo delle funzioni comunali dopo 30 anni di delega all’Ausl. Per questi utenti la ricerca di strumenti e interventi che facilitino l’autonomia è essenziale e qualche passo avanti è stato fatto con l’apertura del condomino di via Barozzi e di alcuni appartamenti specificamente dedicati.
Grande l’impegno per garantire opportunità relazionali, lavorative e sportive alle persone con disabilità, accentuando il ricorso anche ai supporti digitali nella fase di emergenza sanitaria.
Nel nuovo assetto organizzativo è stato dato valore specifico alle funzioni di orientamento delle famiglie che si trovano a farsi carico della cura di chi progressivamente perde autonomia, e si è incentivato l’approccio comunitario e di prossimità del lavoro educativo e sociale a favore delle persone con disabilità.
Una svolta significativa a supporto delle famiglie è arrivata dal programma di intervento specifico per i caregiver, finanziato con un milione di euro. Dalla logica del servizio all’anziano o al disabile si cambia la prospettiva e, a fianco a questi servizi, si inserisce un’altra direzione di intervento: orientamento ai servizi, aiuto allo svolgimento di attività burocratiche anche complesse, attenzione al bisogno di relazione, comunicazione, confronto, supporto psicologico, consulenza sull’uso degli spazi, dei presidi e degli strumenti che possono facilitare l’esercizio della cura.
Questo progetto prende avvio nell’ultima fase del mandato in immediata attuazione delle previsioni regionali di riconoscimento della figura dei caregiver.
Anziani
Gli anziani sono i principali destinatari delle azioni di intervento del servizio sociale territoriale. Il mandato si è caratterizzato per l’avvio e il rafforzamento di servizi innovativi con un’attenzione specifica alle demenze: sviluppo della rete dei caffè Alzheimer, l’apertura del Meeting Center, servizi che coinvolgono anche le famiglie e chi si prende cura degli anziani. E ancora, ampliamento e differenziazione di intervento con le comunità alloggio e l’accoglienza di persone adulte.
Anche in questo ambito è cresciuta l’interazione con il volontariato, anche attraverso la collaborazione con Lepida con i progetti e-care e il rafforzamento della funzione di presenza telefonica che, in particolare nei momenti più critici (ondate di calore, emergenza sanitaria Covid 19) ha sviluppato risposte al bisogno di contatto delle persone sole, ma anche di spesa a domicilio e consegna di medicinali.
Con l’obiettivo di prevenire ricoveri impropri e di facilitare il rientro al domicilio di persone che concludono un ricovero ospedaliero per una problematica acuta, si sono avviate attività di pronta attivazione di servizi domiciliari, attivabili direttamente dal pronto soccorso e dai reparti ospedalieri.
Sempre al fine di facilitare la permanenza al domicilio delle persone con compromissione delle autonomie, grazie a un accordo con il gestore dell’assistenza domiciliare accreditata di Bologna, i servizi domiciliari si possono attivare direttamente a partire dalle richieste dei cittadini che necessitano dell’intervento.
La tariffazione è stata accordata con il Comune di Bologna ed è possibile ricevere contributi finalizzati alla riduzione del costo delle prestazioni da parte del servizio sociale.
Al fine di aumentare la sicurezza della popolazione anziana della città, sono state attivate azioni di comunicazione e sensibilizzazione tese a informare e prevenire truffe. Tale attività si affianca a quella già consolidata, di supporto e sostegno a favore delle persone vittime di furti. Le attività sono realizzate con la collaborazione di associazioni e organizzazioni sindacali.
Ufficio tutele metropolitano
Ha preso avvio l’Ufficio tutele metropolitano, per supportare con consulenze e attività giuridiche-amministrative il Sistema dei servizi sociali cittadini e metropolitani quando nominati pubblico tutore o curatore di soggetti incapaci (minorenni, disabili, anziani) o comunque titolari di una presa in carico sociale che richiede un supporto giuridico specialistico nelle materie del diritto di famiglia e dei minori, in relazione all'assistenza sociale e socio-sanitaria, con probabili esiti di provvedimenti limitativi e dunque di future tutele o curatele da trasferire in capo al medesimo servizio sociale.
Abitare
Il servizio sociale ha garantito, insieme ad Asp, il reinserimento sociale di centinaia di nuclei familiari in precarie condizioni economiche. Al contempo, a partire dalle misure di intervento assunte da Politiche abitative, sono state accompagnate tutte le famiglie in condizione di fragilità e a rischio di sfratto o con sfratto eseguito, mettendo in protezione minori e famiglie fragili.
Questa attività impegna moltissimo il servizio, ma ha anche trasformato la risposta al bisogno di tutela delle persone e la percezione della città.
Sostegno a persone e famiglie
Le azioni erogate dalla sportello comunale per il lavoro rivolte a chi cerca un'occupazione o un percorso di formazione hanno riguardato complessivamente 7.658 persone. I colloqui di orientamento sono stati 12.054, mentre le azioni di orientamento e d'informazione per l’accesso ai servizi per il lavoro hanno interessato 21.460 persone.
Nel corso della mandato in applicazione della L.R. 14/2015 sono stati complessivamente profilate 4.927 persone attraverso l'utilizzo dell'indice di fragilità e complessivamente valutate fragili per l’accesso alle misure del Fondo Sociale 1.744 persone. I progetti personalizzati complessivamente approvati nel distretto di Bologna sono stati 981 (2018-2020).
Nel corso del mandato i servizi sociali di comunità hanno realizzato azioni di sostegno per favorire l'inclusione lavorativa utilizzando lo strumento del tirocinio formativo e altri interventi socio-assistenziali per mantenere le capacità residue per 4.159 persone (2016-2020) di cui 1.207 tramite la promozione di tirocini formativi con finalità inclusive e di avvicinamento al mondo del lavoro e con sussidi economici per 1,9 milioni di euro.
Il sistema di inclusione sociale e di risposta alla povertà comprende anche l’erogazione di risorse economiche per sussidi e contributi economici a integrazione del reddito per persone e famiglie, per tirocini formativi ad adulti, minori e disabili e per la copertura del saldo di rette sociali di ricovero in strutture residenziali per anziani. Nei 5 anni (2016-2020) del mandato sono stati erogati complessivamente 40,4 milioni di euro a oltre 15.000 utenti.
Nel corso del 2020, a seguito della normativa connessa all’emergenza epidemiologica e alla disponibilità di risorse statali, comunali e private sono stati erogati in modalità quasi totalmente dematerializzata 13.753 buoni spesa ad altrettanti beneficiari, per l’acquisto di generi alimentari e beni di prima necessità, per una spesa complessiva di quasi 4,2 milioni di euro.
Case Zanardi
I tre empori solidali nel mandato hanno accolto 1.834 nuclei familiari, corrispondenti a più di 6.500 persone di cui circa 2.500 minori.
Dal 2016 all’ottobre del 2020 sono state organizzate 13 raccolte di beni di prima necessità presso la GDO in collaborazione con Coop Alleanza 3.0, Coop Reno e Nordiconad che hanno permesso di raccogliere 117 tonnellate di prodotti per un controvalore di più di 226 mila euro.
Nello stesso periodo il numero di volontari coinvolti sia nelle attività degli empori solidali che nella raccolte di beni di prima necessità presso la GDO è di 900 persone.
Nel corso dell’emergenza COVID nel 2020 i nuclei nuclei assistiti nei 3 empori sono passati dai 173 di febbraio ai 460 di dicembre con un 25% di questi ultimi inviati dalla rete cittadina del privato sociale. Nello stesso anno le fonti di approvvigionamento sono cambiate a causa della sospensione delle raccolte presso la GDO. Questo ha determinato acquisti di beni per 70 mila euro. Nello stesso periodo la Fondazione Banco Alimentare ha corrisposto 43 tonnellate di beni alimentari, le donazioni dalle aziende del bolognese hanno portato agli empori solidali e alla rete cittadina 30 tonnellate di prodotti e lo scambio con le reti distrettuali e regionali ha portato altre 3 tonnellate di beni alimentari.
Nel 2020 i contributi ricevuti dagli empori solidali hanno sfiorato gli 80 mila euro di cui quasi il 60% dal Comune di Bologna e un altro 30% da una campagna di crowfunding.