L’obiettivo principale del mandato è stato quello di rinsaldare il rapporto con le imprese, con il mondo produttivo e commerciale cittadino, attraverso una serie di politiche, tra le quali la digitalizzazione e la semplificazione. Sono state inoltre progettate e sviluppate ‘azioni anticicliche’ sia per quanto riguarda il lavoro, sia per quanto riguarda, più in generale, lo sviluppo economico. Infine si è investito sul sostegno all’attività di prossimità e alla riqualificazione dello spazio pubblico.
Produrre politiche pubbliche in grado di creare le condizioni per la crescita economica del territorio e per il miglioramento dell’occupazione, sia in termini quantitativi che di qualità del lavoro, è stata la chiave di questi cinque anni. Questo approccio, con l’arrivo della pandemia, si è rivelato opportuno e ha prodotto importanti risultati, anzitutto ponendo le basi per un lavoro che non può che essere considerato in costante sviluppo.
Digitalizzazione e semplificazione
Durante il mandato si sono poste le basi per il raggiungimento dell’obiettivo di rinsaldare il rapporto tra cittadinanza, imprese e istituzioni pubbliche, tramite un investimento in digitalizzazione e semplificazione.
Lo Sportello Imprese tratta oltre 700 tipologie di interventi per le attività delle imprese. Buona parte di questi sono soggetti al regime amministrativo della SCIA o comunicazione di inizio attività da parte dell’interessato. Per i restanti, ancora soggetti ad autorizzazione, si è lavorato alla riduzione dei tempi procedimentali (-15%) e degli oneri amministrativi a carico delle imprese. A questo proposito il comune ha aderito alla piattaforma regionale Accesso Unitario, che prevede modalità di sottoscrizione delle pratiche da inviare al SUAP e modulistica unica in tutti i Comuni della Regione: oggi più di 500 diverse tipologie di interventi sono disponibili all’interno del portale Accesso Unitario.
Bologna è stata una delle prime città dove gli operatori della comunicazione hanno riconfigurato le antenne con tecnologia 5G. Il Comune ha adottato un nuovo regolamento per operare un corretto bilanciamento fra l’esigenza di sviluppo e quella della minimizzazione dei possibili rischi derivanti dall’inquinamento elettromagnetico, secondo il principio di precauzione, assicurando la partecipazione di comitati, associazioni e Quartieri.
Politiche anticicliche
- Study in Action, progetto realizzato in partnership con Confindustria. Un primo esempio è costituito dal progetto, realizzato insieme con Confindustria Emilia Area Centro, di sviluppo e diffusione di una piattaforma digitale di “retraining”, finalizzata alla formazione continua e all'aggiornamento delle competenze dei lavoratori dell'area metropolitana bolognese. Tramite un co-investimento di Comune e Confindustria, valorizzando i punti di contatto tra le finalità istituzionali degli enti promotori, nonché l'esperienza di analisi dei fabbisogni delle imprese maturata da Confindustria, si prevede di poter erogare, per il tramite dell’accesso a questa piattaforma, una formazione specifica e rispondente ai fabbisogni espressi dal sistema produttivo del territorio, a 54.000 lavoratori dell’area metropolitana bolognese, nel corso del prossimo triennio.
- Classroom 3.0, progetto sviluppato insieme a Eon Reality, azienda californiana leader nello sviluppo della realtà virtuale e aumentata, Fondazione e Istituto Aldini-Valeriani e Fondazione Corazza. Lo scopo del progetto è creare il primo ecosistema digitale in Italia per costruire un ponte tra il sistema scolastico ed il mondo del lavoro. Il progetto fornirà agli studenti delle Aldini-Valeriani una piattaforma digitale innovativa che consentirà loro di interagire ed impegnarsi con l’argomento di studio, attraverso modalità basate sull’utilizzo della Realtà Aumentata e della Realtà Virtuale. La piattaforma non sostituisce l’esperienza fisica della didattica in aula o in laboratorio, ma rappresenta una nuova modalità di apprendimento, al fine di garantire un’interazione facile ed immediata su contenuti didattici esperienziali e gestualità naturali e intuitive che riproducono fedelmente quanto accade in un ambiente reale.
- Abbassamento della tassa rifiuti per le utenze non domestiche e azzeramento dei canoni di occupazione di suolo pubblico per gli esercizi commerciali, per rispondere alla crisi provocata dalla pandemia. Il Comune ha modificato il Regolamento della Tari, con riduzioni nel 2020 dal 25% al 50% per le attività penalizzate dalla chiusura o dalla contrazione dell’attività durante l’emergenza sanitaria, grazie a un investimento di 10 milioni di euro.
- Il Tecnopolo di Bologna, che sorgerà nell’area dell’ex-manifattura tabacchi di via Stalingrado, e ospiterà uno dei più importanti poli tecnologici d’Italia, nonché l’hub europeo dei big data e dell’intelligenza artificiale. Nel corso del 2019 è stato sottoscritto un accordo di programma con la Regione Emilia-Romagna, nel quale si è definito, tra l’altro, il passaggio in proprietà del Comune di Bologna di 3.000 metri quadrati che costituiranno il contenitore all’interno del quale porre in essere interventi per favorire lo sviluppo imprenditoriale e il consolidamento di nuove competenze, soprattutto nel campo della gestione e dell’analisi dei big data. Una prospettiva per la quale si è cominciato a lavorare in questi anni e che si concretizzerà a giugno del 2023.
- Risorse al sostegno delle imprese nell’aree industriali della città. Un esempio su tutti è rappresentato dal bando destinato alle imprese insediate nella zona Roveri, sviluppato dal 2018 in poi, grazie al quale si sono riusciti a muovere investimenti per circa 2 milioni di euro, realizzati nella Zona Roveri, in parte agevolati dal Comune, in parte realizzati dalle stesse imprese.
- Rinnovo del protocollo appalti, avvenuto nel 2019, condiviso con le organizzazioni sindacali e le associazioni di categoria, per individuare regole comuni e omogenee in materia di appalti con l'obiettivo di rendere più semplici e chiare le procedure di gara. Tali regole, oltre che dal Comune di Bologna e dalle sue Società controllate, dovranno diventare oggetto di applicazione da parte delle Istituzioni e delle Società pubbliche e partecipate aventi sede e operanti nel territorio della Città metropolitana. Il Comune di Bologna ha avviato anche la realizzazione di un database, costantemente aggiornato, in cui sarà possibile accedere a una mappatura degli appalti e delle concessioni in essere, a visualizzare l’intera ‘filiera’ delle procedure di gara.
Insieme per il Lavoro
Collaborazione interistituzionale nata nel maggio 2017 dalla stipula di un Protocollo d’Intesa promosso da Comune, Città Metropolitana, Arcidiocesi di Bologna e Fondazione San Petronio ONLUS, finalizzata a rendere autonome nella ricerca di lavoro un numero sempre maggiore di persone oggi in condizione di fragilità sociale ed economica.
Questi primi anni hanno consentito lo sviluppo di un network fatto di enti pubblici, associazioni di categoria, sindacati, terzo settore, aziende, agenzie per il lavoro ed enti di formazione, affermando “Insieme per il Lavoro” come uno strumento efficace per un dialogo tra domanda e offerta di lavoro, nonché un punto di riferimento per le tematiche legate alle politiche del lavoro per l’area metropolitana bolognese. Per questo motivo il Comune di Bologna nel 2020 ha deciso di destinare al progetto, in via straordinaria, un milione di euro, che concorrono al ‘fondo di comunità’, da un lato per sperimentare innovazioni nelle azioni già in corso per la ricollocazione delle persone espulse dal mercato del lavoro in diretta conseguenza dell’emergenza sanitaria, dall'altro lato per sviluppare nuove azioni per le persone ancora attive nel mondo del lavoro, con particolare attenzione alle persone più fragili, per garantire continuità lavorativa e dunque consentire il mantenimento del rapporto lavorativo in attesa della ripresa.
Il Regolamento Dehors garantisce la possibilità di definire e disciplinare tali aree. I Progetti d’area approvati sono stati in tutto nove: via Altabella, via Oberdan, via Zamboni, via Righi-via delle Moline, via S.Stefano, via del Pratello-P.zza S. Francesco, via S.Gervasio-via Belvedere, Quadrilatero, via D’Azeglio.
I singoli esercenti interessati dai Progetti si impegnano, a fronte di alcune deroghe concesse ai sensi dell'art. 20 del Regolamento, a sviluppare azioni finalizzate al mantenimento del decoro urbano, quali la pulizia dei muri dal vandalismo grafico, il controllo degli avventori, la rimozione di eventuali affissioni abusive dagli arredi urbani in prossimità del proprio esercizi e la pulizia integrativa della aree prospicienti la propria attività.
A seguito della prima ondata pandemica, anche alla luce delle richieste di Associazioni di Categoria e dei singoli esercenti, sono risultate di fondamentale importanza le deroghe al Regolamento per l’occupazione di suolo pubblico, per sostenere il tessuto commerciale cittadino, consentendo la riapertura degli esercizi commerciali e garantendone la fruizione in sicurezza sia da parte dei cittadini che dei lavoratori. L’Amministrazione comunale ha consentito l’allargamento della superficie esterna degli esercizi, per l’accesso di quante più persone possibile a bar e ristoranti, nel rispetto del distanziamento interpersonale per finalità sanitarie, tanto dei clienti quanto dei passanti e tenendo conto delle esigenze dei residenti, dell’accessibilità di pedoni, biciclette e persone con disabilità.
Sostegno alle attività di prossimità e riqualificazione spazio pubblico
Le imprese commerciali e artigianali che animano la nostra città sono molto spesso realtà ‘di vicinato’, costituiscono un importante presidio territoriale, animano le vie e contribuiscono a dare forma allo ‘spazio pubblico’.
Progetti d’Area con i quali l’Amministrazione comunale ha co-progettato, insieme ad associazioni di categoria, quartieri e singoli esercenti, la riqualificazione e valorizzazione degli spazi pubblici, tutelando le aree urbane di particolare pregio e interesse storico, artistico e architettonico, incrementando le azioni di contrasto al degrado e favorendo lo sviluppo e la convivenza armonica delle attività commerciali, disegnando un assetto dello spazio pubblico che tenga conto anche delle necessità dei pubblici esercizi e dei residenti.
Progetti di riqualificazione commerciale dei vari mercati rionali cittadini. Tra gli interventi più significativi quelli che hanno riguardato il mercato La Piazzola. Approvate nel 2016 le modifiche al Piano delle Aree e al numero dei posteggi per l'esercizio del commercio su aree pubbliche, si è proceduti a una riqualificazione del mercato, con la contestuale riduzione del numero dei posteggi e la ridefinizione dell’area di svolgimento. L’obiettivo, che può considerarsi raggiunto nel 2020, è stato garantire lo svolgimento delle attività di vendita in condizioni di piena sicurezza e di salvaguardare appieno la fruibilità dell’area circostante da parte della cittadinanza.
Riqualificati anche gli altri mercati cittadini, per renderli più fruibili da parte dei cittadini. Gli interventi hanno interessato i mercati “Albani”, “Cirenaica”, “Vittorio Veneto” e il Mercato delle Erbe di via Ugo Bassi.
Candidatura dei portici a patrimonio UNESCO dell'umanità
Nel 2019 è stato presentato il dossier di candidatura dei Portici di Bologna a Patrimonio Mondiale UNESCO. Il progetto ha raccolto il sostegno corale di tutta la città, concretizzato nella creazione di una Cabina di Regia che si fa carico dell’attuazione del Piano di gestione del sito candidato. Il Piano mira tra l’altro a stimolare la collaborazione tra coloro che vivono i portici e i diversi stakeholders al fine di riqualificare gli spazi pubblici, accrescere la produzione culturale e il senso civico, dare impulso ad attività che stimolino forme di partecipazione attiva dei cittadini, maggiore inclusività e fruibilità della città. Il dossier finale di candidatura è stato consegnato il 30 gennaio 2020 all’UNESCO e il riconoscimento è arrivato il 28 luglio 2021 durante la riunione 44 del World Heritage Committee.
Nel mandato sono stati avviati importanti progetti di restauro come quello del portico di San Luca, del portico dei Servi e del portico del Treno della Barca.
Per valorizzare la candidatura anche in un’ottica di vivibilità e valorizzazione dell’attività commerciale, è stato approvato il Regolamento per l'esercizio del commercio nelle aree urbane di particolare valore culturale che coincidono con il nucleo di antica formazione della città storica. L’intento è quello di fornire una particolare tutela a queste aree introducendo misure restrittive su attività commerciali di alcune tipologie reputate non compatibili con le esigenze di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale, come le attività di somministrazione alimenti e bevande, i laboratori alimentari e il commercio al dettaglio alimentare, ma anche attività come i compro oro e i centri scommesse.
É stata prevista, inoltre, l’adozione di adeguate forme di sostegno e promozione delle attività economiche tradizionali, espressione delle tipicità locali.
Il Regolamento introduce lo strumento dei progetti speciali, per consentire l’apertura di nuove attività - anche su iniziativa dei privati - tramite progetti finalizzati alla rigenerazione del contesto urbano, in armonia con le diverse funzioni territoriali. Nei due anni trascorsi dall’adozione del Regolamento sono state portate avanti 12 diverse esperienze di progetto speciale, realizzate tramite un costante confronto con le Associazioni di Categoria e il coinvolgimento dei Quartieri di riferimento.
Contrasto al gioco d'azzardo patologico
Nel corso del 2018 è stato approvato il Regolamento per la prevenzione e il contrasto delle patologie e delle problematiche legate al gioco d'azzardo lecito, imponendo precise regole quali distanze minime delle sale gioco da luoghi sensibili come le scuole, i luoghi di culto, le strutture assistenziali e le aree sportive. Questo lavoro sta portando ad importanti risultati: oltre 40 sale scommesse hanno chiuso o delocalizzato l’attività.
Il lavoro svolto non si è limitato soltanto al controllo sull’applicazione delle disposizioni: nel 2020 il Comune ha coinvolto oltre 100 classi di scuole secondarie di primo e secondo grado in interventi educativi e pedagogici mirati, che comprendono anche attività di informazione e formazione per docenti e genitori sui danni della ludopatia.