Durante il mandato sono state realizzate diverse azioni per l’implementazione di politiche ambientali efficaci: dalla redazione del Piano d’azione per l’energia sostenibile e il clima (PAESC), frutto dell’impegno che il Comune di Bologna ha assunto con l’adesione al “Patto dei Sindaci per il Clima e l’Energia”, al potenziamento della raccolta differenziata e alla cura del verde pubblico con l'obiettivo di aumentare le azioni di sostenibilità ambientale per Bologna.
È stata inoltre prestata particolare attenzione al miglioramento della resilienza del territorio attraverso interventi sui corsi d’acqua collinari e sul Navile, in collaborazione con il Consorzio della Bonifica Renana.
A giugno 2017 Bologna ha ospitato il G7 Ambiente. Per l'occasione le 10 città metropolitane italiane hanno sottoscritto la Carta di Bologna per l’Ambiente che identifica gli obiettivi da raggiungere nei prossimi anni, in linea con l’Agenda Onu 2030, in materia di tutela dell’ambiente e promozione dello sviluppo sostenibile.
Il 30 settembre 2019 il Consiglio comunale ha approvato la dichiarazione di emergenza climatica ed ecologica, riconoscendo l'urgenza della lotta al cambiamento climatico. In questo modo la città di Bologna si impegna a una transizione verso l'azzeramento del proprio impatto sul clima. Nel luglio 2021 il Consiglio comunale ha modificato lo Statuto del Comune inserendo l'emergenza climatica ed ecologica tra le tematiche di interesse comunale e promuovendo le assemblee cittadine sul clima.
Energia sostenibile e clima
Nel 2021 è stato completato il nuovo Piano d’azione per l’energia sostenibile e il clima (PAESC), lo strumento che integra tutti i locali piani urbanistici, di mobilità e ambientali urbani per rendere la città più adattabile ai cambiamenti climatici e climaticamente sostenibile, con un azzeramento netto delle emissioni di carbonio che provocano il riscaldamento globale.
L’obiettivo del Piano è la definizione delle azioni necessarie (tecnologiche e infrastrutturali, dentro e fuori dalla città, culturali) per raggiungere la decarbonizzazione nel 2040 – traguardo che l’Unione europea pone oggi al 2050 – ma si prefigge anche un proposito di medio termine: un taglio del 40% delle emissioni entro il 2030. È parte integrante del Piano anche l’aggiornamento dell’inventario delle emissioni.
I protagonisti di questa transizione saranno il Comune, gli altri enti pubblici e gestori di pubblici servizi, il mondo produttivo e i singoli cittadini. Bologna dovrà diventare una città resiliente, solare e a basso consumo, attraverso interventi in tutti i settori (trasporti, patrimonio edilizio pubblico e privato, spazi aperti, infrastrutture verdi e blu).
Raccolta differenziata
Durante il mandato la raccolta differenziata in città ha superato il 50% attraverso l’uso di diverse azioni integrate che consentono la riduzione della produzione dei rifiuti, un loro riuso e riciclo e la capillare diffusione della raccolta differenziata, dei cassonetti a calotta e dei sistemi di conferimento intelligenti.
L’obiettivo è quello di ridurre gli abbandoni e migliorare le modalità di raccolta, che devono andare incontro alle esigenze dei cittadini.
Piano del verde
Nel Piano Urbanistico Generale, adottato e definitivamente approvato durante il mandato, è compreso anche il Piano del verde, che è lo strumento di programmazione per gli interventi di forestazione urbana, piantumazione e progettazione di nuove aree verdi.
Secondo il bilancio arboreo approvato a luglio 2021, si è passati dai 78.828 alberi registrati a maggio 2016 agli 85.270 del maggio 2021, con un incremento più ampio della crescita annuale dell’1,6% prevista dal Piano del Verde. Questo ricco patrimonio sale a circa 120.000 esemplari se si considerano anche quelli compresi all’interno di macchie forestali, boschi, parchi urbani, parchi collinari e aree lungo fiume.
L’aumento del patrimonio arboreo è un dato netto che comprende anche le sostituzioni degli alberi abbattuti per motivi fitosanitari. Il costante monitoraggio consente di raffinare al massimo la manutenzione con l'obiettivo sia di incrementare il patrimonio, sia di tutelare l’incolumità pubblica. Tutti gli esemplari abbattuti sono stati compensati da nuove piante messe a dimora.
Per quanto riguarda l’incremento della biodiversità, la scelta delle specie botaniche impiegate è stata fatta sia in funzione del valore estetico sia in relazione alla capacità degli alberi di catturare i principali inquinanti atmosferici (tra cui le polveri sottili) e CO2.