Il sistema culturale bolognese è molto vivace, ampio e diversificato, e si struttura principalmente attraverso lo strumento delle convenzioni. Nel 2020 il numero dei soggetti convenzionati è significativamente aumentato, passando da 39 a 52, arrivando a una dotazione complessiva di 812 mila euro che si aggiungono ai 4,3 milioni di euro stanziati per le convenzioni con i principali 12 teatri cittadini pubblici e privati.
Il 2020 ha visto anche l’avvio di un importante progetto sulla valutazione dell’impatto prodotto dai soggetti del sistema culturale sulla città, che ha l’obiettivo di definire indicatori qualitativi e quantitativi che aiuteranno gli operatori e l’Amministrazione a definire priorità, obiettivi e risultati dell’azione in campo culturale, che andranno profondamente rivisti anche in funzione dei cambiamenti imposti dalla pandemia.
Manifestazioni culturali
La visione e la gestione delle manifestazioni culturali ha visto una netta evoluzione negli ultimi anni: dalla logica dell’evento si è passati a quella del ‘palinsesto’, con stagioni estive e invernali di coordinamento dei cartelloni cittadini. Bologna Estate si è estesa progressivamente a un palinsesto che abbraccia la primavera e l’autunno nella logica della massima fruizione dello spazio pubblico, della prossimità e della diffusione sul territorio, che si è rafforzata nel 2020, anno in cui Bologna, nonostante l’emergenza COVID, è stata la prima città italiana inaugurare un cartellone estivo dal primo giorno possibile, il 15 giugno, fino al 30 settembre, e ha visto tornare al lavoro gli operatori cittadini impegnati in centinaia di eventi diffusi in totale sicurezza.
Anche le manifestazioni invernali hanno seguito la stessa logica: dall’evento-Capodanno di una sola notte si è passati a un calendario festivo di 2 settimane, che negli ultimi anni è stato dedicato al mondo della danza di alto livello e alle scuole di danza cittadine, Dancin’ Bo.
Politiche per il lavoro culturale e creativo
Il Comune di Bologna ha lanciato e gestisce da 10 anni Incredibol! - l’innovazione creativa di Bologna, un progetto di ampiezza regionale per il sostegno alle professioni e alle imprese in ambito artistico, culturale e creativo, oggi realizzato in convenzione con la Regione Emilia-Romagna e incardinato in un ufficio strutturato che si occupa di industrie creative a tutto tondo.
Incredibol! offre contributi in denaro, che nel 2020, che ha visto un’edizione speciale dedicata ai progetti di innovazione in reazione al COVID, hanno raggiunto la somma di 500.000 Euro.
Il Vecchione virtuale del 2020 sulle immagini di Chiara Rapaccini e le note di Futura di Lucio Dalla.
La reazione al covid
Alla luce dell’emergenza covid, il Comune di Bologna ha sviluppato a partire da marzo 2020 una costante azione di monitoraggio, ascolto, orientamento e sostegno per i lavoratori della cultura, settore chiave per la città di Bologna e tra i più colpiti dalla crisi pandemica, offrendo un supporto in formazione e opportunità per ripensarsi in vista del futuro, e lavorato attivamente al tavolo metropolitano per la sicurezza in campo culturale e a tavoli di livello regionale e nazionale per la definizione di protocolli per la ripartenza dello spettacolo e nuove traiettorie di sviluppo.
È stato aperto un canale mail dedicato per la comunicazione con gli operatori, organizzato un ciclo di 12 audizioni in Commissione Cultura, redatto e diffuso un report sull’impatto della pandemia sul settore culturale cittadino aggiornato a cadenza mensile da marzo a luglio 2020. Oltre a ciò, sono state messe in campo misure economiche indirette, come la riduzione dei canoni e la sospensione della utenze per periodi legati alle chiusure, e dirette, attraverso bandi dedicati alla reazione al covid nei vari ambiti, in sinergia tra i vari uffici.
Bologna Welcome ha realizzato una mappatura di tutti i ristoranti che durante il lockdown hanno effettuato consegne a domicilio. Sono stati inoltre creati itinerari virtuali che permettono di visitare la Destinazione Turistica da remoto.
Bologna Città della Musica
Nel 2019 è nato l’Ufficio Musica per dare un punto di riferimento unico agli operatori musicali della città. L’ufficio gestisce le convenzioni in ambito musicale e supporta gli operatori anche offrendo opportunità logistiche, di comunicazione e promozione; eroga contributi alle produzioni musicali e contributi per l’internazionalizzazione; gestisce i rapporti con gli artisti di strada, che hanno una postazione privilegiata in Piazza Maggiore soggetta a selezione e per la quale, non appena potranno riprendere le esibizioni, sarà lanciata un’app per le prenotazioni; promuove e coordina progetti speciali e organizza iniziative di orientamento e formazione.
A giugno 2021 è stata inaugurata la Sala della Musica, uno spazio pubblico dedicato alla storia della popular music dal dopoguerra a oggi, in cui è presente una mostra permanente e uno spazio per incontri e workshop dedicati al mondo musicale, ospitato nel secondo ballatoio di Biblioteca Salaborsa.
DumBO (Distretto urbano multifunzionale di Bologna)
Spazio di rigenerazione urbana temporanea, quasi 40.000 metri quadrati dell’ex scalo merci Ravone, di proprietà di FS Sistemi Urbani, a disposizione della città. Capannoni e aree aperte, in via Casarini 19, destinati a cultura, arte, sociale, musica e sport per attività trasversali e sempre diverse, in stretta relazione con il territorio. Un luogo in cui associazioni, imprese e cittadini collaborano e si contaminano.
Rigenerazione urbana a base culturale e creativa
Negli ultimi 10 anni il Comune ha trasformato l’uso del proprio Patrimonio immobiliare in un asset strategico, una risorsa chiave per incoraggiare la sussidiarietà e favorire la rigenerazione urbana a base artistica, culturale e creativa. Un tema che in 10 anni è diventato centrale anche grazie all’investimento dei fondi PON e ad altri fondi strutturali come l’Asse 6 del POR per il Laboratorio Aperto, e che in futuro vedrà ancora una crescita grazie al Recovery Fund.
Tanti gli immobili assegnati a realtà cittadine per lo più a titolo gratuito o con canoni fortemente abbattuti; dai grandi teatri, ai club, ai centri polivalenti con aree verdi come le Serre dei Giardini Margherita; dagli spazi per l’associazionismo, il mutualismo e il terzo settore come ‘Porta Pratello’ nella ex sede del quartiere Saragozza, ‘Labas’ in Vicolo Bolognetti e la ‘ex centrale del latte’ affidata a Crash.
Biblioteche
Dalla fine del 2017 il servizio di prestito intersistemico circolante si è esteso dalle sole biblioteche dell’Istituzione alle biblioteche dell’Università di Bologna e a quelle dei sei distretti della Città metropolitana.
Nel 2018 è stata approvata la Carta dei Servizi delle biblioteche e l’Istituzione ha aderito a EmiLib, la biblioteca digitale dell’Emilia, che offre l'accesso a decine di migliaia di ebook, giornali e riviste, audiolibri, video, tracce musicali, risorse open: Emilib è l’evoluzione di Media Library Online, attiva per le biblioteche bolognesi dal 2012.
È stato rafforzato il lavoro in ambito digitale, con l’implementazione della biblioteca digitale dell’Archiginnasio, di Salaborsa, con la nuova biblioteca digitale della Biblioteca delle Donne, tanto che alla fine del 2018 gli utenti che hanno avuto accesso ai servizi delle biblioteche in modalità digitale hanno superato gli utenti reali nelle sedi.
Nel 2018 Bologna ha ottenuto dal Cepell (Centro per il Libro e la Lettura) del Mibact il riconoscimento di Città che legge. Il Comune di Bologna ha quindi adottato il “Patto per la Lettura bene comune”, sottoscritto a oggi da circa 180 soggetti pubblici e privati del territorio.
In pandemia sono stati attivati nuovi servizi:
- prestito a domicilio gratuito e sicuro con i fattorini in bicicletta di Consegne Etiche;
- prenotazione (via telefono o email) del prestito con ritiro senza entrare in biblioteca;
- restituzione dei prestiti scaduti senza entrare in biblioteca;
- gruppi di lettura in modalità online (su piattaforma Google Meet, Zoom o Skype);
- offerta formativa per le scuole in modalità online;
- attivato Bibliotel, numero telefonico unico informativo per tutte le biblioteche;
- implementazione delle risorse disponibili sulla biblioteca digitale Emilib-Emilia Digital Library;
- apertura nuovo canale Youtube;
- trasmissione in streaming (Youtube, Facebook) degli eventi non realizzabili in presenza;
- bando Mibact per l’acquisto di libri nuovi nelle librerie del territorio: con 150.000 euro sono stati acquistati più di 9.000 tra libri per adulti, ragazzi e audiolibri.
Musei e scuole:
- Visite e laboratori didattici: 5.000 classi ogni anno
- Bambini e ragazzi 3-18 anni: 100 mila ogni anno
Presenze:
- Complessive: 625 mila nel 2019
- Visite esposizioni permanenti : da 230 mila (2016) a 375 mila (2019)
Musei
L'Istituzione è articolata in sei aree tematiche che coincidono, caso unico in Italia, con tutti gli ambiti museali (Archeologia, Arte Antica, Arte Moderna e Contemporanea, Storia e Memoria, Patrimonio Industriale e Cultura Tecnica, Musica) e comprende 14 tra musei e spazi espositivi.
Il Museo Civico Archeologico è stato interessato da diversi interventi di riqualificazione, i primi nel nel 2015 e poi dal 2017, quest’ultimo finalizzato al rifacimento e consolidamento di ampie porzioni del tetto per circa 1,9 milioni di euro.
In concomitanza con i lavori di parziale rifacimento del tetto di Palazzo d’Accursio, nel 2018 sono stati effettuati interventi alle coperture e sottotetti delle Collezioni Comunali d'Arte adiacenti al vano della Sala Urbana (già restaurata nel 2013-2014), nonché il restauro della Torre dell'orologio. Per l’esecuzione di tali interventi sono stati stanziati 1,25 milioni di euro.
La Torre dell’Orologio ha aperto le sue porte, dopo il restauro, il 6 novembre del 2020.
Il Museo Morandi è stato riallestito, con una sua precisa identità, nell'Ex Forno del Pane.
Nel dicembre 2020 il Comune di Bologna acquisisce la Palazzina Magnani, situata all’interno della Manifattura delle Arti, per un costo di 1,9 milioni di euro, con l’intento prioritario di destinarla alla ulteriore valorizzazione del Museo Morandi. Tale operazione è il primo concreto passo per l’istituzione di un grande polo museale internazionale con le opere di Giorgio Morandi e del MAMbo.
Nel due mandati sono cresciuti gli investimenti, non solo nelle strutture fisiche, ma anche nelle attività per la valorizzazione del patrimonio museale.
Il Comune ha promosso la costituzione di un Trust che si è concretizzata nel luglio del 2020. Il Trust per l’arte contemporanea ha avuto come disponenti e primi finanziatori Fiera Bologna, Fondazione del Monte e Fondazione Cassa di Risparmio con la finalità di contribuire al posizionamento della città di Bologna come una delle capitali del contemporaneo rafforzando il ruolo di MAMbo dell'Area Arte Moderna e Contemporanea.
Musei, la sfida del 2020
Di fronte alla grande crisi del 2020, che ho visto prolungati periodi di chiusura obbligata dei Musei e la totale perdita del flusso turistico, l’Istituzione si è mossa, anche grazie alle opportunità garantite dalla sua autonomia organizzativa e al mantenimento del sostegno finanziario da parte dell’Amministrazione, non solo per ridurre l’impatto sui servizi, ma anche per riorientarli. L'Istituzione è stata tra le primissime in Italia a riaprire le proprie sedi dal 19 maggio 2020, con nuove modalità organizzative per consentire al pubblico di svolgere le visite in sicurezza e garantire la tutela del proprio personale.
Durante il lockdown, l'offerta per le scuole è stata ripensata secondo nuove modalità, per supportare la didattica a distanza promossa dagli istituti scolastici. Con la riapertura delle scuole i musei hanno proposto un'offerta formativa arricchita di diverse e nuove modalità di fruizione; le attività sono state infatti progettate per potersi svolgere anche direttamente presso le scuole. Si è inoltre mantenuto il servizio dei centri estivi.
Un’altra risposta attiva alla crisi è stata la realizzazione del Nuovo Forno del Pane, presso la Sala delle Ciminiere del MAMbo, in tempi normali adibita alle mostre temporanee. Si tratta di un centro di produzione interdisciplinare e comunità creativa che ha trasformato la Sala da spazio espositivo a spazio di produzione accogliendo 13 artisti, selezionati attraverso avviso pubblico.
Teatro Comunale
La Stagione 2018 ha segnato una svolta molto importante per la storia recente del Teatro Comunale. Con l’insediamento del nuovo Sovrintendente a fine 2017 si è realizzato il lungo percorso di risanamento che ha comportato la piena sostenibilità finanziaria del Teatro. La qualità e l’offerta artistica della Fondazione non sono state intaccate, anzi si sono trovate nuove energie per svilupparla: infatti è stata progressivamente aumentata e diversificata l’offerta artistica, con soluzioni innovative e una proposta che ha incontrato il favore del pubblico, come si può evincere anche dagli indicatori dell’attività realizzata, che nel 2019 hanno toccato traguardi storici per il Teatro Comunale.
Al percorso di risanamento della Fondazione si sono affiancati sostenitori privati che hanno partecipato sempre più attivamente alla vita del Teatro, fino a impegnarsi direttamente nella Governance.
Le proposte della Stagione si sono arricchite non solo con la programmazione di una Stagione di Danza autonoma, ma anche con una Stagione Sinfonica quasi raddoppiata: la proposta del Teatro comunale per il 2020 è stata infatti realizzata per la prima volta insieme alla Filarmonica del Teatro Comunale, con un programma che prevedeva 18 appuntamenti e il coinvolgimento di artisti di fama internazionale.
Nel 2019, le giornate di apertura del Teatro, considerate nel loro insieme, hanno superato quota 240 nei più diversi generi, con una particolare attenzione al rinnovamento del pubblico, a una diversificazione delle proposte culturali e a un coinvolgimento di tutte le principali realtà culturali del territorio. Fondamentale in questo senso la rinnovata e definitivamente consolidata attività di coproduzione con il Festival Verdi di Parma e Busseto: un nuovo e innovativo servizio in ambito regionale con importanti ricadute nazionali, in cui il Comunale dimostra la sua rinnovata e innovativa capacità di posizionarsi in maniera propositiva nell’ambito delle attività festivaliere.
Sono stati ulteriormente sviluppati i rapporti internazionali, cha a fianco della prestigiosa presenza parigina al Théâtre des Champs Elysées ha visto anche nel 2018 porre le basi per la tournée che si è realizzata in Giappone nel 2019, dando il via a progetti ulteriori che vedranno sviluppi nel futuro.
Nonostante la situazione complessa che l’emergenza sanitaria ha determinato e che permane, il Teatro ha aperto al pubblico dal 25 di giugno 2020 e fino all’8 agosto 2020 con la rassegna “L’estate del Bibiena”, una serie di concerti, proposti in doppia serata per un pubblico non superiore a 200 persone, dedicando una intera serata e riservando un contingente di posti per ogni concerto agli operatori sanitari bolognesi impegnati nell’emergenza sanitaria.
Nell’autunno 2020, inoltre, il Teatro è stato in grado di riprendere molti degli spettacoli sospesi a causa della chiusura forzata nella nuova e originale sede del PalaDozza: ciò ha permesso non solo di accogliere quanti più spettatori possibili nel pieno rispetto delle normative anti-coronavirus e di avvicinare un tipo di pubblico diverso da quello che tradizionalmente accede alla Sala Bibiena o all’Auditorium Manzoni, ma anche di valorizzare uno spazio storico della città, rendendolo un nuovo vero e proprio polo culturale per Bologna.
Fondazione Cineteca
Quando si farà la storia della Cineteca di Bologna il decennio 2011-2021 rimarrà come un’epoca di straordinaria importanza.
L’attività editoriale ha avuto un impulso importante, affermando il marchio “Cineteca Editore”, pubblicando un centinaio tra libri e DVD di qualità, molti dei quali sono stati acquistati e tradotti da editori che li hanno pubblicati in altri Paesi. Trai tanti titoli ricordiamo le monografie dedicate a Charlie Chaplin, a Sergio Leone, a Totò, a Federico Fellini e la fortunata collana di DVD dedicata agli spettatori più giovani con classici del cinema per l’infanzia.
Il Cinema Ritrovato e le proiezioni estive in Piazza Maggiore sono forse il segno più evidente di questa crescita, la venuta a Bologna di Martin Scorsese (2018) e di Francis Ford Coppola (2019) con la straordinaria proiezione della prima europea della versione restaurata di Apocalypse Now Final Edition ne sono stati i segni più evidenti.
In questi dieci anni la Cineteca ha conquistato 4 Leoni per il migliore restauro alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, omaggi e riconoscimenti dai principali festival – da Cannes alla Berlinale – e da grandi istituzioni come il Festival di Telluride, la Cinémathèque française, il MoMA, l’Hong Kong Film Festival, la Hollywood Foreign Press Association…
Grazie a Martin Scorsese e ai principali registi statunitensi ha potuto dar vita al World Cinema Project che ha consentito il restauro di decine di film del sud del mondo.
Il ruolo nazionale della Cineteca è stato finalmente sancito con l’entrata in vigore della Legge n.220/2016 (“Legge Franceschini”): dal 2017 la Cineteca è una delle istituzioni cinematografiche riconosciute dallo Stato, al pari di Cinecittà, Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, Museo Nazionale del Cinema di Torino, Centro Sperimentale di cinematografia.
Al riconoscimento nazionale si affianca quello della Regione Emilia-Romagna che, nel quadro della L.R. 20/2014 attribuisce alla Fondazione Cineteca di Bologna un ruolo centrale nelle attività di ricerca, raccolta, catalogazione, conservazione e restauro del patrimonio filmico e audiovisivo dell'Emilia Romagna in virtù dei requisiti di alta qualificazione scientifica e culturale.
Il personale della Cineteca è stato insignito della Turrita per l’insieme di iniziative realizzate nell’estate del 2020, nonostante le difficoltà causate dalla pandemia.
Tra i progetti in corso di realizzazione il Modernissimo, una sala da 400 posti che ritornerà in vita alla fine del 2021, con annesso grande spazio espositivo di 2.000 metri quadrati, il Sottopasso. La trasformazione del parcheggio Giuriolo - dedicato a Renato Zangheri in uno dei più grandi centri per la conservazione e il restauro del patrimonio cinematografico esistenti in Europa.
Fondazione Innovazione Urbana
Nel marzo 2018 il Comune di Bologna e l’Università di Bologna hanno deciso di dare vita, come soci fondatori, alla Fondazione per l'Innovazione Urbana, un centro di analisi, comunicazione, elaborazione e co-produzione sulle trasformazioni urbane per affrontare le sfide sociali, ambientali e tecnologiche.
Tra i membri delle Fondazione figurano alcune tra le principali realtà, istituzionali e di produzione di servizi locali, cittadine: TPER, ACER Bologna, CAAB e BolognaFiere come membri sostenitori e Città metropolitana di Bologna e Ordine degli Ingegneri di Bologna come membri ordinari.
Nel corso dei suoi primi 3 anni di vita, la Fondazione ha visto crescere sia il numero che la portata dei progetti promossi e delle attività sviluppate, affermando sempre di più il proprio ruolo a livello locale e divenendo gradualmente un soggetto di riferimento anche a livello nazionale e internazionale.
Sono molteplici i progetti di importanza strategica che sono stati coordinati e sviluppati dalla Fondazione in questi anni nati spesso in collaborazione con i diversi Dipartimenti e Settori dell’Amministrazione. Dal recente progetto R-innovare la città - Osservatorio Emergenza Coronavirus, per individuare una chiave di lettura e delle visioni di indirizzo a fronte della crisi pandemica, ai Laboratori di prossimità e al lavoro sul territorio. Attraverso la Fondazione il Comune dal 2017 ha creato i Laboratori di Quartiere, dei processi stabili di ascolto, dialogo e “immaginazione civica” in ogni zona della città per far emergere priorità, bisogni, indicazioni e proposte, ideando soluzioni condivise. In questa cornice, alcune aree della città sono state individuate come di particolare rilevanza e sono state oggetto di percorsi dedicati: dalla zona universitaria, oggetto del progetto europeo ROCK, all’ex scalo merci Ravone dove troverà sviluppo Bologna Attiva, un progetto unico nel suo genere che mira a far nascere un innovativo spazio rigenerato per la formazione, il lavoro, il mutualismo e l’economia collaborativa; ma anche il Parco dei Cedri, il Quadrilatero di via Malvasia, il Parco Lunetta Gamberini, l’ex centro Pasti in via Populonia e molti altri ancora.
Scuole di Quartiere e contrasto alle povertà educative
Le Scuole di Quartiere sono un insieme di progetti destinati a giovani e adolescenti volti al contrasto delle povertà educative e nascono grazie a circa 7 milioni di euro di fondi europei PON 14-20, sulla base di quanto emerso in termini di bisogni e priorità nei Laboratori di quartiere, percorsi partecipati e spazi di confronto attivati in tutti i quartieri di Bologna dal 2017 su aree individuate grazie a dati demografici e socio-economici rilevati nelle Mappe della fragilità. Laboratori di moda, musica, teatro, danza, artigianato, fino alle nuove tecnologie e all’arredo urbano, sono alcune delle attività avviate con lo scopo di sperimentare nuovi approcci per contrastare le povertà educative e la fragilità sociale. Fanno parte di una strategia di azione locale integrata mirata a favorire inclusione, innovazione, occasioni occupazionali e welfare di comunità, insistendo sull’attivazione di percorsi artistico-culturali definiti all’interno di un approccio di welfare culturale.
Non sono scuole, nel senso stretto del termine, ma percorsi partecipati e formativi, aperti e plurali, che coinvolgono spazi istituzionali come teatri, musei, biblioteche ma anche strade, piazze, parchi nella profonda convinzione che la cultura possa davvero creare benessere individuale e collettivo. In questo contesto, si è puntato anche a promuovere lo sviluppo di competenze professionali e di opportunità occupazionali con particolare attenzione alla fascia giovanile fragile.
Sono stati implementati 24 progetti, per un totale di oltre 7,4 milioni di euro di contributi ottenuti a favore del Comune di Bologna in particolare nell’ambito dei principali programmi di finanziamento come Horizon 2020, Azioni Urbane Innovative, LIFE Plus, Erasmus Plus, Fondo per l’Asilo, la Migrazione e l’Integrazione, Diritti, Uguaglianza e Cittadinanza, Cooperazione Territoriale Europea.
Relazioni e Progetti internazionali
Bologna è attiva all’interno di diversi network internazionali come EUROCITIES, la rete delle principali città europee e UCCN, la Rete delle Città Creative UNESCO. Bologna ha ospitato numerosi eventi internazionali, come ad esempio United States of Bologna, in collaborazione con il Consolato USA di Firenze, e la Conferenza annuale di ECCAR, la Coalizione delle Città Europee contro il Razzismo.
Il Comune di Bologna ha, inoltre, ottenuto importanti riconoscimenti a livello internazionale, come il premio Engaged Cities Award, vinto nel 2018. Nello stesso anno Bologna è risultata una delle 3 città finaliste del premio Transformative Actions. Nel 2019, Bologna è stata, invece, fra le 12 città finaliste ritenute più innovative a livello europeo nell’ambito del Premio iCapital, promosso dalla Commissione europea.
Dal 2018 Bologna coordina, assieme al Ministero dello Sviluppo economico della Polonia, la Partnership dell’Agenda Urbana europea sull’Uso sostenibile del suolo e le nature-based solutions.