Il mandato è stato caratterizzato da una nuova visione di mobilità grazie all’ampio e approfondito lavoro fatto per la redazione e approvazione dell’innovativo Piano Urbano della Mobilità Sostenibile metropolitano e del nuovo Piano Generale del Traffico Urbano di Bologna. I piani propongono un approccio originale e fortemente integrato tra politiche urbanistiche e scelte territoriali, potenziamento dei servizi, infrastrutture di mobilità, politiche tariffarie, promozione della mobilità dolce, politiche di incentivazione e disincentivazione dei comportamenti di mobilità e nuovi servizi smart mobility, che mirano a obiettivi ambiziosi: il target del PUMS è arrivare al 2030 ad una riduzione del 40% delle emissioni di gas serra.
Primo riscontro di questa nuova visione è stato l'aumento delle infrastrutture ciclabili, la cui rete in questo periodo è passata da circa 169 km a circa 200 km (con un aumento di quasi 31 km) ed è attualmente finanziato per il 2021 un ulteriore incremento fino a circa 26 km per un totale di rete che a progetti ultimati ammonterà a 226 km e un totale di finanziamenti pari a 9 milioni di euro circa.
Rimanendo sulle opere infrastrutturali, sono stati altrettanto importanti anche gli investimenti per la pedonalità (quasi 12 milioni di euro), quelli sulla sicurezza stradale (5 milioni di euro) e quelli sull'abbattimento delle barriere architettoniche (più di 5 milioni di euro solo negli ultimi due anni), oltre a quelli sulla manutenzione dei ponti e delle opere d'arte con un importo di più di 18 milioni di euro e della rete stradale esistente con più di 37 milioni di euro investiti.
A questi numeri si aggiungono i grossi finanziamenti ricevuti per la realizzazione di grandi opere per il trasporto pubblico, quali la prima linea tranviaria che ha ricevuto un finanziamento ministeriale pari a 509 milioni di euro, o il progetto P.I.M.BO, con un finanziamento statale di circa 236 milioni di euro.
Non solo opere, ma anche incentivi, distribuiti alla cittadinanza per la promozione della mobilità sostenibile, per un totale di quasi 14 milioni di euro, suddivisi in agevolazioni per l'acquisto di bici elettriche, il progetto Bike to Work, i buoni taxi e i buoni mobilità per la ZTL Ambientale, oltre che le varie agevolazioni per l'utilizzo del TPL.
INTERVENTI FINANZIATI :
- TRAM - Linea Rossa 509 MLN €
- Opere SFM Prati di Caprara 4,2 MLN €
- Canale acque piovane fiume Reno 2,8 MLN €
- Controllo elettronico accessi 1,2 MLN €
- Sicurezza stradale 800 mila €
- Ciclabile Saragozza-Porrettana 650 mila €
- Interscambio bici-treno 400 mila €
- Progetto Bike Station 275 mila €
Tram
La nuova rete tranviaria di Bologna è stata organizzata su quattro linee tra loro interconnesse. La prima che è stata progettata e che verrà realizzata è la Linea Rossa, grazie anche al contributo ministeriale ottenuto di circa 509 milioni di euro. Successivamente verranno messi in attuazione i rami delle altre linee. La Linea Rossa si svilupperà dal capolinea, posto all'estremità ovest di Borgo Panigale, lungo l'asse della via Emilia, servendo l'Ospedale Maggiore e transitando per il centro storico, per poi proseguire verso la Stazione centrale, la Bolognina e la Fiera. Qui la linea si biforcherà: un ramo arriverà al capolinea nei pressi del casello autostradale della Fiera e del parcheggio Michelino mentre l'altro ramo percorrerà viale della Repubblica e via San Donato proseguendo verso il Pilastro, per arrivare al capolinea in via Fanin in prossimità della facoltà di Agraria. A ovest del capolinea di Borgo Panigale verrà realizzato il deposito principale della linea, mentre un deposito secondario si troverà a est del Pilastro, in via Larga.
Attualmente è in fase di conclusione la Conferenza dei servizi. Successivamente si procederà entro 2021 con la gara per l’appalto integrato di progettazione esecutiva e realizzazione lavori, il cui inizio è previsto per la fine del 2022. È già presentata istanza al Ministero dei Trasporti per il finanziamento della seconda linea tranviaria che andrà a collegare il centro di Bologna con la zona nord della città, in direzione di Corticella e di Castel Maggiore.
Piano della Pedonalità Emergenziale
Nasce in seguito al dibattito che a Bologna, come in tutte le città d’Europa, si è sviluppato mentre si stava esaurendo il periodo più acuto dell’emergenza sanitaria. La Fondazione per l’Innovazione Urbana ha promosso un osservatorio dal titolo “R-innovare la città/ Osservatorio sull’emergenza coronavirus” e allo stesso tempo si sono attivati comitati e gruppi d’interesse che hanno avanzato all’amministrazione diverse proposte di intervento fra le quali alcune legate specificatamente alla pedonalità diffusa.
Il Piano si affianca alle pedonalizzazioni che erano già programmate per il 2020 e ai progetti partecipati come i Patti di Collaborazione e definisce quindi nuovi spazi per le relazioni sociali e individua due modalità come misura straordinaria per la tutela della pedonalità e della sicurezza: gli interventi a tutela delle attività commerciali - l’ampliamento straordinario dei dehors, che già stato messo in atto in questi mesi - e gli interventi a tutela della socialità, ovvero l’introduzione di nuove aree pedonali diffuse fuori dal centro storico.
Per questo secondo punto, il Piano individua le modalità operative per realizzare nuovi spazi dedicati all’accesso scolastico, al gioco (playground) e alla socialità mediante operazioni di riqualificazione urbana che verranno attuate con una prima fase di sperimentazione, rapida e leggera, una successiva di monitoraggio e confronto con le comunità e, infine, una di eventuale realizzazione definitiva, anche mediante opere progettate attraverso concorsi di architettura. Da questo Piano emerge un metodo e vengono definite le prime aree dove verrà sperimentato. In futuro il metodo potrebbe quindi essere esteso ad altre aree.
Piano della Mobilità Ciclabile Emergenziale
È finalizzato a innalzare fin da subito il grado di competitività della bicicletta rispetto all'utilizzo dell'auto privata ed evitare un arretramento rispetto agli obiettivi di diversione modale fissati dalla vigente pianificazione, oltre che per evitare una maggiore congestione della rete stradale urbana. Il Piano della Mobilità Ciclabile Emergenziale individua le strategie per una attivazione rapida degli interventi infrastrutturali a supporto della ciclabilità, anticipando in via emergenziale alcune delle azioni già previste dai vigenti strumenti di pianificazione (PUMS, PGTU e Biciplan). Su tali basi il Piano prevede di adeguare il canale stradale alle esigenze dell’utenza ciclistica, con impatti quasi nulli sull’assetto della sosta, utilizzando in prevalenza corsie ciclabili monodirezionali in carreggiata, promiscue o riservate, apertura di corsie preferenziali al transito delle biciclette, interventi di moderazione della velocità volti a creare percorsi promiscui veicolari e ciclabili in carreggiata con una segnaletica atta a evidenziare la presenza dei ciclisti.
Il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS) della Città metropolitana di Bologna, approvato nel mese di novembre 2019, ha previsto una rete portante del trasporto pubblico metropolitano basata sul Servizio Ferroviario Metropolitano (SFM) e su un nuovo sistema di trasporto rapido di massa di tipo tranviario per l'area urbana di Bologna, integrato con il trasporto pubblico su gomma
Progetto P.I.M.BO.
Il “Progetto Integrato della Mobilità BOlognese" è nato dando forma ad una serie di interventi finalizzati al completamento del Servizio Ferroviario Metropolitano (SFM) e alla filoviarizzazione delle linee portanti del trasporto pubblico urbano di Bologna che, in parallelo alla realizzazione della rete tranviaria, completeranno le previsioni strategiche del PUMS definite per soddisfare, in ambito urbano e metropolitano, una maggiore domanda di mobilità pubblica nell'ottica di una visione eco-sostenibile ed intermodale del trasporto passeggeri.
Il Progetto Definitivo delle opere è stato oggetto di una rimodulazione degli interventi e del relativo Quadro Economico, approvata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e dal CIPESS, che ha consentito di mantenere per intero il finanziamento statale di circa 236 milioni di euro. La revisione progettuale prevista consentirà l’espansione della rete portante del servizio urbano di trasporto pubblico a standard ZEV – zero emission vehicle.
P.I.M.BO, interventi previsti:
- completamento della rete filoviaria urbana con nuove filovie sulle linee 25 e 19 ovest, interventi per l’attrezzaggio della linea 11 e della 20 ovest con sistemi di ricarica per e-bus e per filobus IMC, nonché la fornitura di circa 70 filobus IMC e di 20 e-bus.
- fermate del Servizio ferroviario Metropolitano (SFM) con la realizzazione delle fermate Zanardi e Prati di Caprara, il completamento delle fermate Borgo Panigale-Scala e San Vitale - Rimesse e l’adeguamento delle fermate San Ruffillo e Fiera;
- opere di accessibilità alle fermate SFM Zanardi, San Ruffillo, San Vitale-Rimesse e Borgo Panigale-Scala;
- progetto riconoscibilità Stazioni SFM;
- completamento dell’interramento della tratta urbana della linea ferroviaria SFM2 Bologna-Portomaggiore.
People Mover
Il 31 ottobre 2018 si sono conclusi i lavori di realizzazione di questa infrastruttura che consentirà collegare l’aeroporto di Bologna alla Stazione Centrale e al centro storico della città con un viaggio di soli 7 minuti ed una fermata intermedia nei pressi della nuova sede universitaria di Ingegneria e del nuovo comparto urbanistico Bertalia-Lazzaretto. Il sistema è stato inaugurato ed entrato in esercizio il 18 novembre 2020.
Passante di Bologna
Nell'aprile 2016 il Ministero delle Infrastrutture, la Regione Emilia-Romagna, il Comune di Bologna, Città Metropolitana Bologna e Autostrade per l'Italia hanno sottoscritto un accordo per realizzare il progetto del Passante di Bologna. Il progetto prevede il potenziamento del nodo autostradale e tangenziale al fine di alleggerire il traffico veicolare che interessa le infrastrutture esistenti.
Il progetto prevede la realizzazione dell’ampliamento in sede del sistema autostradale e tangenziale di Bologna a partire dallo svincolo 3 del “ramo verde” della complanare fino allo svincolo 13 di Bologna S. Lazzaro tramite la realizzazione di tre corsie con emergenza per senso di marcia sull’A14, fatta eccezione per alcuni punti singolari (zona San Donnino), realizzazione di tre corsie più emergenza per senso di marcia sul tratto delle complanari che va dallo svincolo 3 allo svincolo 6 e dallo svincolo 8 allo svincolo 13 e a quattro corsie più emergenza sul tratto che collega lo svincolo 6 allo svincolo 8, fatta eccezione per alcuni punti singolari (zona San Donnino), realizzazione dei nuovo svincolo di Lazzaretto sulla tangenziale, con bretella di collegamento all’Asse Attrezzato.
Il progetto è stato sviluppato in maniera totalmente integrata con numerosi interventi di potenziamento e riqualifica della viabilità urbana, riqualifica urbanistico-architettonica delle aree in prossimità del sistema complanare, realizzazione di piste e percorsi ciclabili, mitigazione ambientale come realizzazione di nuove aree verdi e parchi urbani o realizzazione di nuove barriere fonoassorbenti e gallerie foniche, demolizione e ricostruzione ex novo di tutti i cavalcavia al sistema complanare.
Sono previsti interventi di completamento della rete viaria di adduzione a scala urbana/metropolitana, ed in particolare :
- il tratto di Intermedia di Pianura nella tratta ovest da Calderara di Reno fino alla Autostrada A13, di collegamento tra i Comuni di Calderara di Reno e Castel Maggiore;
- il Lotto III Lungosavena dalla rotatoria Sabadino degli Arienti fino a Via dell’Industria con sovrappasso su Via Mattei con un tracciato, di lunghezza di circa 2.160 metri. L’attraversamento di Via Mattei e della ferrovia Bologna-Portomaggiore sarà gestito con un viadotto in acciaio-calcestruzzo dello sviluppo complessivo di circa 368 metri.
- la soluzione del Nodo di Funo con accessibilità a Interporto, Centergross e miglioramento dell’innesto dello svincolo autostradale sulla A13.
- il nuovo Ponte sul Reno collocato a sud della linea ferroviaria A.V. in prossimità dell'attraversamento del fiume Reno, e permetterà di realizzare un collegamento tra Via del Triumvirato e Via del Chiù dotato anche di pista ciclabile, che consentirà la connessione tra i quartieri Santa Viola e Birra.
Nodo di Rastignano
Nel 2019 si è aperto al traffico veicolare il primo tratto del cosiddetto “Nodo di Rastignano”, asse stradale di collegamento tra via Toscana, area dell’ex Dazio, e la rotatoria Principessa Mafalda di Savoia, facente parte degli interventi di mitigazione dell’impatto socio-ambientale per la realizzazione della linea ferroviaria Alta Velocità Bologna-Firenze, con RFI Stazione Appaltante di un investimento complessivo di circa 11,4 milioni di euro.
Attualmente è in fase di progettazione da parte della Città Metropolitana il secondo lotto, che andrà a completare la nuova direttrice di scorrimento nel quadrante Sud-Ovest della viabilità dell’hinterland bolognese, mettendo in diretto e veloce collegamento la vallata del Savena con la rete principale urbana di Bologna e con il sistema tangenziale–autostrada.
Oltre alle opere già realizzate di forte impatto sulla viabilità cittadina, come i sottopassi di via Commenda, di via del Vivaio, la nuova Roveretolo e la realizzazione del collegamento tra via Bovi Campeggi e via Carracci, è inoltre previsto il completamento da parte di RFI delle altre opere accessorie connesse all’Alta Velocità, come la nuova Rotonda Altura-Bellaria e la nuova passerella ciclopedonale sul Savena.
Bologna ciclabile
Dal 2018 Bologna ha il proprio Biciplan, un programma articolato di azioni sia materiali che immateriali destinate a rendere più agevole e sicura la presenza dei ciclisti in città. Il Biciplan propone un approccio innovativo per quanto riguarda gli spazi urbani da destinare alle persone che si muovono utilizzando la bicicletta, e punta a rendere la città nel suo complesso più sicura e più idonea all’uso di questo mezzo di trasporto.
Oltre a una nuova rete portante costituita da 12 ciclovie principali (10 radiali e 2 ad anello) il resto della città sarà percorribile in sicurezza grazie a una rete secondaria di itinerari di supporto e una diffusa presenza di zone a traffico moderato. Per favorire l’utilizzo della bicicletta in città si è investito in spazi e attrezzature idonee per la sosta sicura in depositi chiusi, in attività per la promozione della ciclabilità e in un nuovo servizio di bike sharing. In città hanno fatto dunque la loro comparsa le Mobike.
Nel mandato sono stati investiti 9 milioni di euro in piste ciclabili.
Sicurezza stradale
Il Piano per la Sicurezza Stradale Urbana (PSSU) adottato nel 2018 e aggiornato a luglio 2020, definisce obiettivi e azioni per ridurre il numero di morti e feriti per incidente stradale.
Nell'ultimo biennio sono stati realizzati numerosi interventi finalizzati al miglioramento della sicurezza stradale, con particolare attenzione riservata ai cosiddetti “punti neri”, i luoghi identificati a maggior tasso di incidentalità. l progetti hanno avuto come obiettivo il miglioramento della sicurezza e la tutela dell'utenza debole, pedonale e ciclistica. La tipologia degli interventi spazia dal miglioramento della segnaletica orizzontale e verticale, all'adeguamento e realizzazione di nuovi impianti semaforici o di pubblica illuminazione, alla risoluzione dei conflitti in corrispondenza delle intersezioni attraverso l’inserimento di nuove rotatorie e nuovi attraversamenti pedonali; all'eliminazione di barriere architettoniche, alla riconnessione di tratti ciclabili, all’ottimizzazione della viabilità stradale attraverso modifiche della circolazione e a opere infrastrutturali.
Città accessibile
Diversi sono stati gli interventi realizzati in risposta alla domanda di maggiore sicurezza pedonale e qualità degli spazi urbani, migliorando l’accesso, la percorribilità e la fruizione degli spazi pubblici alle persone più vulnerabili. Solo nel biennio 2020-2021 nell’ambito del vasto programma di investimenti sullo spazio pubblico di complessivi 15,5 milioni di euro, circa 5,2 milioni hanno riguardato lavori per l'abbattimento delle barriere architettoniche.
Nel luglio 2020 la Giunta ha approvato Il Piano delle Azioni per l’Accessibilità (PAA) con l’obiettivo di garantire il migliore livello di accessibilità allo spazio pubblico, attraverso l’abbattimento delle barriere architettoniche, non solo per le persone con disabilità motoria, sensoriale, cognitiva, ma per tutti i fruitori dello spazio pubblico.
Il Piano prevede interventi di manutenzione ordinaria, interventi di manutenzione straordinaria e programmi/progetti di riqualificazione di strade, piazze, marciapiedi, implementazione dei sistemi tecnologici per la mobilità, interventi per il miglioramento della sicurezza stradale, sviluppo della rete ciclabile e dei percorsi ciclo pedonali.
Per migliorare la fruibilità pedonale e ciclabile in aree particolarmente sensibili poste in prossimità della “T”, si è pensato di sostituire i fittoni mobili posti a protezione degli accessi veicolari con telecamere, più efficaci in termini di controllo.
È stata così avviata la sostituzione dei primi dissuasori mobili con telecamere di controllo degli accessi in Piazza S. Stefano, via de’ Falegnami, via delle Moline e Corte Galluzzi.
Nuovi semafori intelligenti
Sono stati realizzati nuovi sistemi ITS (Sistemi di Trasporto Intelligenti) per attuare politiche di riduzione dell’impatto ambientale e della riduzione dei tempi di spostamento dei cittadini con miglioramento del sistema semaforico, miglioramento del monitoraggio e intervento in modo selettivo di alcuni impianti per garantire una migliore circolazione.
Sono in corso di attuazione interventi di centralizzazione di ulteriori 30 impianti semaforici attualmente in funzionamento locale, connessione di ulteriori sensori induttivi a impianti già centralizzati, ampliamento della rete di stazioni di misura veicolari con telecamere a immagine termica, equipaggiamento di impianti semaforici con dispositivi di ausilio per non vedenti (dispositivi acustici e pavimentazione tattile) e lanterne “countdown” per visualizzare il tempo residuo della fase di giallo pedonale e/o ciclabile.
La piattaforma di controllo e regolazione semaforica del Comune di Bologna è tra i più complessi ed evoluti sistemi esistenti a livello mondiale e rappresenta uno degli strumenti più efficaci per l’analisi, pianificazione, controllo e gestione della mobilità pubblica e privata. Con un investimento di 960.000 euro è stata predisposta la sostituzione dei regolatori semaforici i cui sistemi di programmazione risultano attualmente obsoleti e privi di possibilità di aggiornamento o manutenzione e la sostituzione delle unità locali.
Manutenzione strade e ponti
A fine 2019 è stato sottoscritto un Accordo Quadro dell’importo stimato nel quadriennio di euro 67 milioni di euro che ha consentito l’accorpamento in un unico strumento di tutte le attività legate alla manutenzione ordinaria, straordinaria e per la riqualificazione del patrimonio stradale, in grado di ottimizzare tempi e procedure.
Rispetto al vecchio contratto di global strade, è stato previsto oltre all'implementazione dei servizi a canone, come la manutenzione degli elementi di arredo urbano, monitoraggi delle opere d’arte, l’attivazione della concessione per la gestione del cosiddetto “servizio incidenti”.
Nel mandato sono stati finanziati interventi di ristrutturazione su tutti e 3 i ponti sul Reno, il ponte stradale “Pontelungo” sul fiume Reno di via Emilia Ponente, il ponte stradale “Bacchelli” sul fiume Reno di viale Togliatti, il ponte stradale sul Reno di viale Sandro Pertini. Anche il ponte di via Libia è attualmente oggetto di un importante intervento di manutenzione straordinaria.
Altri interventi sono stati finanziati per ristrutturare le passerelle pedonali, su viale Palmiro Togliatti, sul torrente Savena al Parco dei Cedri, 2 sulla rotonda Romagnoli e 3 sul Canale Reno in prossimità della Certosa.
Ztl ambientale e buoni mobilità
A gennaio 2020 nasce la Ztl ambientale che ha previsto la revoca dei contrassegni alle auto Euro 0, con l’obiettivo di migliorare la qualità dell’aria e dell’ambiente a cominciare dal cuore della città. La misura è incrementale e prevede all’inizio di ogni nuovo anno la revoca dei contrassegni di classe superiore a quelli revocati precedentemente (per il 2020 Euro 0, per il 2021 Euro 1, ecc..). A compensazione di questa misura, tutti i residenti nel centro storico a cui verrà progressivamente revocato il contrassegno di accesso alla Ztl e che si impegnano a non chiedere un nuovo contrassegno, avranno diritto al bonus mobilità sostenibile per l’acquisto di servizi di mobilità alternativa all’auto privata. Il bonus, di durata annuale, si può richiedere per due anni al massimo per ciascuna tipologia di classe Euro del veicolo posseduto. Il bonus sarà erogato da Tper attraverso dei voucher attivabili a scelta dell’utente su trasporto pubblico, car sharing o bike sharing. Il rilascio dei voucher sarà finanziato grazie ai proventi della sosta residenziale a pagamento dalla seconda auto in poi per chi abita in centro e dalla terza auto in poi per chi risiede in periferia.
Incentivi e agevolazioni
Anticipando le misure che nell’ultimo anno sono state prese in carico dalla Regione Emilia-Romagna, a Bologna già dal 2016 i bambini e i ragazzi che frequentano le scuole d'infanzia (ultimi due anni), le scuole primarie e le scuole secondarie di primo grado, hanno l’abbonamento al bus gratuito, in media si tratta di 30 mila abbonamenti all'anno.
I provvedimenti di mobilità sostenibile hanno introdotto incentivi all’uso del mezzo pubblico anche per le famiglie con due figli o più tra i 14 e i 19 anni: il secondo figlio pagherà l’abbonamento del bus al 50% mentre dal terzo in poi è gratis.
Un’operazione da 300.000 euro l’anno che porta a un milione e 225.000 euro l’impegno annuo del Comune di Bologna per consentire a bambini e ragazzi di andare in bus gratis.
Mobility management
In seguito all’emergenza sanitaria il Comune di Bologna ha inteso da subito incentivare fortemente la mobilità sostenibile con il coinvolgendo le più di 50 aziende o Enti che hanno nominato un Mobility Manager e raggiungendo così più di 60.000 dipendenti. Grande supporto in fase emergenziale è arrivato anche dal Tavolo SmartBO, nato a fine 2019 in tempi non sospetti su iniziativa del Comune di Bologna per la gestione del Lavoro Agile e costituito da organizzazioni di vario tipo sparse sul territorio metropolitano.
Nel corso dell’ultimo mandato amministrativo sono state rinnovate le convenzioni con Tper e Trenitalia volte ad agevolare il costo degli abbonamenti annuali al trasporto pubblico dei dipendenti di aziende ed Enti con accordi in vigore.
È aumentato lo sconto garantito da Tper, ora pari al 15%, a fronte dello stesso contributo aziendale e sono stati pubblicati due bandi per un Piano di agevolazione al mezzo pubblico a favore delle aziende con accordi di mobility con il Comune di Bologna per un valore di 200.000 euro.