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Mandato 2016-2021

Rendiconto di fine mandato

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Temi

Diritti e partecipazione

L’attenzione ai diritti, alla partecipazione, all’inclusione sociale è stato uno dei tratti distintivi del mandato: molte le attività messe in campo su più fronti, dalla prima sperimentazione di rendicontazione sociale sulle forme di collaborazione con il Terzo Settore al potenziamento dei patti di collaborazione, dalle esperienze di bilancio partecipativo fino alle iniziative per contrastare la violenza contro le donne, favorire l’integrazione culturale e religiosa, tutelare le comunità LGBTQI.

Il focus sui diritti ha avuto un ruolo fondamentale anche e soprattutto nella recente situazione emergenziale legata

alla diffusione pandemica del Covid-19, quando tutte le risorse, le progettualità, le iniziative della comunità sono state messe in campo per far fronte ai nuovi bisogni emergenti.

Ricordiamo infine due momenti molto importanti in tema di diritti nel corso del mandato: la celebrazione della prima unione civile, il 3 agosto 2016, e la firma del primo atto di nascita di un bimbo nato a Bologna all'interno di una coppia omogenitoriale, il 9 maggio 2018 (le registrazioni sono attualmente una quarantina).

Patti di collaborazione

I patti di collaborazione disciplinano la cura e la rigenerazione dei beni comuni urbani materiali, immateriali e digitali, che i cittadini e l’Amministrazione, anche attraverso procedure partecipative e deliberative, riconoscono essere funzionali al benessere individuale e collettivo.

Le azioni di cura inserite nei patti di collaborazione possono avere ad oggetto:

  • beni materiali (a solo titolo esemplificativo: strade, piazze, portici, aiuole, parchi e aree verdi, aree scolastiche, edifici);
  • immateriali (a solo titolo esemplificativo: inclusione e coesione sociale, educazione, formazione, cultura, sensibilizzazione civica, sostenibilità ambientale, riuso e condivisione, integrazione di/tra culture diverse);
  • digitali (a solo titolo esemplificativo: siti, applicazioni, social, alfabetizzazione informatica).

Nel corso della pandemia, che ha determinato impatti profondi sui bisogni dei cittadini, sulla vita sociale ed economica della città e sul modo di lavorare dell’Amministrazione, l’Ufficio di coordinamento di Cittadinanza Attiva si è attivato sin da subito per far fronte alle nuove esigenze. Sono state infatti approvate le “Linee guida per la semplificazione dell'iter procedurale per la stipula dei patti di collaborazione in relazione al periodo emergenziale determinato dal Covid-19” con l’obiettivo di poter raccogliere e stimolare con maggiore rapidità risorse e proposte dei cittadini.

In tale prospettiva lo strumento del patto di collaborazione è stato adattato semplificando ulteriormente l’iter per la sua approvazione. Oltre alla semplificazione dei patti, si è favorita la realizzazione di varie attività a supporto della cittadinanza.

Patto di collaborazione per la promozione e la tutela dei diritti LGBTQI

Il 18 aprile 2017, dopo un percorso di co-progettazione, l’Amministrazione Comunale e 14 associazioni sottoscrivono il Patto di collaborazione per la promozione dei diritti delle persone e della comunità LGBTQI per attuare il Piano di azione locale.

L'obiettivo è quello di rimuovere ogni forma di discriminazione e tutelare i diritti delle persone e della comunità LGBTQI con il fine ultimo che ogni cittadina e ogni cittadino possa vivere liberamente la propria identità e il proprio orientamento sessuale.

Patti di collaborazione con città di paesi terzi

Il Comune di Bologna ha promosso nel corso del mandato una nuova idea di “gemellaggio” tra città, ossia la sottoscrizione di Patti di collaborazione con le città di paesi terzi, in un’ottica di reciprocità e di partenariato territoriale. Nel Mediterraneo, la firma di tali Patti intende contribuire al processo di trasformazione dell’area quale spazio comune di pace, di stabilità e di prosperità.

In particolare, gli obiettivi dei Patti sottoscritti a distanza il 20/11/2020 dal Sindaco Merola e dai Sindaci di Le Kef (Tunisia) e di Meknès (Marocco) riguardano il rafforzamento del dialogo tra le città del Mediterraneo come passo fondamentale per lo sviluppo e la promozione delle relazioni tra i rispettivi territori, e il consolidamento di una collaborazione concreta.

La sottoscrizione dei Patti è avvenuta anche grazie alle relazioni tessute con il progetto Medvilles, coordinato e promosso dal Comune di Bologna, volto alla costruzione di collaborazioni strategiche e durature tra città del Mediterraneo e a supportare azioni di sviluppo locale urbano, economico e inclusivo in Marocco e in Tunisia, attraverso formazione, scambi di buone pratiche e il sostegno a start-up sociali nei settori dell’agricoltura e dell’allevamento, dei servizi, dell’artigianato, dell’educazione e dell’apicoltura. Medvilles è cofinanziato dalla Regione Emilia-Romagna ed è l’unico progetto strategico guidato da un ente locale.

In occasione del bilancio partecipativo per il 2019 si è quindi deciso di affiancare alla scelta di un nuovo intervento fisico da realizzare nell’area individuata dal quartiere, l’emersione delle priorità tematiche maggiormente in sintonia con le sensibilità dei cittadini, da poter poi tradurre in interventi o servizi di più agevole e tempestiva implementazione.

Questa terza edizione del bilancio partecipativo, che alla fine ha coinvolto anche l’anno 2020 a causa delle conseguenze della pandemia, ha consentito quindi ai cittadini di esprimere due voti distinti, che si tratterà adesso di tradurre in interventi concreti nella vita delle comunità.

Bilancio partecipativo

Durante lo scorso mandato, in occasione della riforma del decentramento, è stato introdotto nello Statuto comunale un nuovo strumento di partecipazione, il bilancio partecipativo, poi disciplinato con apposito regolamento.

Il bilancio partecipativo consiste nel rimettere ai cittadini la decisione su come utilizzare una quota del bilancio comunale dedicata agli investimenti.

Nel corso dell’attuale mandato amministrativo si è dato avvio alla sperimentazione di questo istituto di partecipazione, con 3 edizioni: 2017, 2018 e 2019-2020. La fase del voto da parte dei cittadini sulle proposte in campo rappresenta la fase più visibile di un processo complessivo di coinvolgimento che affonda le sue radici in un confronto serrato con le comunità coinvolte. La cornice in cui questo confronto è stato ospitato è rappresentata dai laboratori di quartiere, supportati dalla Fondazione per l’Innovazione Urbana, veri e propri cantieri di ascolto e co-progettazione volti a fare del coinvolgimento della cittadinanza una presenza stabile nella vita amministrativa della città.

Occorre tuttavia prendere atto che la fase realizzativa dei progetti vincitori ha incontrato oggettive difficoltà, che hanno determinato una dilazione dei tempi. Questa è stata una delle ragioni che hanno determinato la necessità di intervenire sul processo, aumentando l’ambito delle scelte rimesse ai cittadini.

Rendicontazione sociale dei rapporti con il Terzo Settore

La prima sperimentazione di Rendicontazione sociale sulle forme di collaborazione con il Terzo Settore è stata avviata nel 2018. L'obiettivo che ha spinto a intraprendere questo percorso è quello di dare conto a tutti gli interessati, interni ed esterni all'amministrazione, di quanto viene prodotto in collaborazione con i soggetti del Terzo settore per la comunità attraverso il contributo e sostegno del Comune.

La rendicontazione prevede due fasi di costruzione: nella prima (che si realizza tra settembre e dicembre dell’anno censito) avviene la raccolta delle informazioni principali, a preventivo, sulle progettualità che l’amministrazione intende sostenere, i soggetti coinvolti nella realizzazione, e i costi previsti delle iniziative. La seconda fase, che si realizza tra la primavera e l’estate dell’anno successivo, a consuntivo, prevede invece la raccolta delle informazioni più dettagliate sulle attività effettivamente realizzate, i contributi ed i costi effettivi, le persone destinatarie delle iniziative, i volontari coinvolti nella realizzazione, le criticità riscontrate e il feedback da parte dei partecipanti.

Le informazioni, così raccolte ed elaborate, portano alla redazione di un documento di sintesi. Il processo si è andato via via sviluppando e consolidando dalla prima sperimentazione, giungendo con l’anagrafica 2020 all’avvio della terza edizione della Rendicontazione sociale rapporti con il Terzo Settore del Comune di Bologna.

Targa violenza sulle donne

Contrasto alla violenza contro le donne

Il Comune di Bologna è attivo fin dal 1990 nelle politiche di contrasto alla violenza contro le donne, con l'obiettivo di prevenire ogni forma di violenza per garantire una buona qualità di relazioni fra uomini e donne all'interno della comunità locale, nella consapevolezza che la violenza degli uomini contro le donne è un fenomeno trasversale a tutti i diversi contesti sociali. Il Comune, la Città Metropolitana, la Regione si fanno carico di dare risposte concrete per agire a tutela delle donne sul piano della prevenzione e protezione, mentre il tema della punizione è affidato ad altre autorità.

Tra le attività realizzate nel corso di questo mandato:

  • Sottoscrizione del Protocollo di Intesa (2017) per il miglioramento della protezione delle donne che hanno subito violenza nell’ambito di relazioni di intimità, rinnovato a fine 2020 con durata triennale.
  • Rinnovo dell’Accordo di ambito metropolitano per la realizzazione di attività ed interventi di accoglienza, ascolto ed ospitalità per donne che hanno subito violenza (2020).
  • Partecipazione al gruppo tecnico sulle pari opportunità costituito in ANCI, per accompagnare il processo di elaborazione del Piano Nazionale Antiviolenza.
  • Partecipazione ai lavori dell’Osservatorio regionale sulla violenza di genere costituito alla fine del 2017.
  • Sottoscrizione del Patto dei Comuni per la Parità e contro la Violenza di genere (8 marzo 2018).

Evoluzione dei Centri Anziani in Case di Quartiere

L’obiettivo è stato quello di rendere le Case di Quartiere sempre più presidi sociali, spazi collaborativi aperti ed accessibili, in grado di facilitare l'incontro tra i cittadini anche di diverse generazioni, e in cui sperimentare un fare collaborativo anche sul piano della gestione, a disposizione di più realtà e con le istituzioni garanti del principio della "porta aperta”.

Nel 2019 si è quindi avviato il percorso per l’evoluzione dei Centri Sociali Anziani in Case di Quartiere: 32 sono stati i Centri coinvolti.

I Quartieri hanno condotto una mappatura analitica per rilevare il grado di radicamento territoriale dei diversi Centri, la loro capacità di rispondere ai bisogni della popolazione anziana, e la loro attitudine a favorire gli scambi con il territorio e la collaborazione con il Quartiere.

Si sono poi svolte le fasi di coprogettazione con i soggetti che hanno manifestato il loro interesse a partecipare alla coprogettazione, e si è pervenuti alla firma delle convenzioni.

Nel 2020 la pandemia ha imposto la chiusura dei centri di aggregazione, interrompendo di fatto il compimento del percorso, che sarà riavviato in occasione della riapertura delle Case di Quartiere con la costituzione degli organismi di coordinamento e, dall’autunno 2021, con la costituzione delle Assemblee civiche delle Case di Quartiere.

immagine illustrativa mani intrecciate
manifestazione diritti migranti

Piano per una città che non discrimina

Ideato nell'ambito di un corso universitario di alta formazione per dipendenti pubblici e di un successivo percorso partecipato (2017-2018), il PAL è un piano d’azione locale triennale (2018-2021) strutturato per 7 obiettivi e 22 azioni, incentrato su tre diritti fondamentali (Benessere, Non-discriminazione e Partecipazione) e volto a:

  • promuovere l’integrazione delle politiche per la tutela dei diritti umani a livello locale;
  • favorire l’accesso all’esercizio dei diritti;
  • monitorare i comportamenti dei soggetti pubblici che erogano servizi sul territorio, al fine di prevenire e rimuovere eventuali barriere nell’accesso.

Tra le attività PAL più rilevanti:

  • formazione del personale del Comune di Bologna in materia di diritti umani, intercultura e antidiscriminazione. I percorsi hanno individuato, soprattutto nei Quartieri e nella Polizia Locale, diversi ambiti di miglioramento in corso di implementazione, tra i quali la realizzazione di una mappa plurilingue online presso il Quartiere Savena, strutturata a partire dai bisogni delle persone neo-arrivate e fruibile anche dai non-vedenti e dagli analfabeti, e un Piano d’azione della Polizia Locale per tutelare uguaglianza e diversità.
  • pubblicazione di tre Avvisi Pubblici (2018, 2019 e 2020) rivolti alle LFA e dedicati specificamente ai temi dei diritti umani, dell’emersione e del contrasto alle discriminazioni e del dialogo interculturale e interreligioso, da realizzare in co-progettazione. Nel 2020 la co-progettazione si è svolta quasi interamente online e le attività previste dai progetti si concluderanno nel 2021.

Uffici Reti e Lavoro di Comunità

L’Area nuove cittadinanze, in collaborazione con le direzioni e gli uffici dei Quartieri, ha elaborato il documento “Ruoli e funzioni dei Quartieri nella cura della comunità e del territorio in attuazione della riforma del decentramento”, approvato dalla Giunta nel settembre del 2019. Il documento istituisce, oltre al “Team multidisciplinare” e alla “Task force” di Quartiere, anche un'unità dedicata "Reti e Lavoro di Comunità" come punto di riferimento per l'attuazione e lo sviluppo delle politiche di comunità nel territorio.

Gli uffici sono andati via via prendendo forma nel corso dell’anno, consolidandosi poi nel corso del 2020, anno durante il quale hanno avuto un ruolo fondamentale nell’emergenza, perseguendo il compito di mantenere e supportare una rete territoriale attiva capace di creare sinergia tra associazioni, parrocchie, cittadini attivi e istituzioni.

Gli Uffici Reti hanno infatti coordinato e supportato tutte le progettualità e iniziative finalizzate allo sviluppo di risposte di prossimità per far fronte ai nuovi bisogni emergenti, in particolare per sostenere i cittadini più fragili, come ad esempio la distribuzione di farmaci e spesa a domicilio, la fornitura gratuita di generi di prima necessità e apparecchiature elettroniche per la didattica a distanza, le iniziative di contrasto alla solitudine, il supporto all’accesso digitale ai servizi e alle opportunità.

logo URP
centro interreligioso

Con questa intesa il Comune di Bologna si impegna a proporre una sede per la “Casa” che sarà finanziata da contributi pubblici e privati, Entro un mese ogni firmatario dovrà indicare uno o due delegati per costituire un gruppo operativo che avrà il compito di definire tutti gli aspetti progettuali e funzionali del progetto, da sottoporre ai firmatari di questo protocollo per la delibera e la costituzione della “Casa” da avviare entro sei mesi.

Casa dell’incontro e del dialogo tra Religioni e Culture

Una “Casa dell’incontro e del dialogo tra Religioni e Culture”, è quanto previsto dal protocollo d’intesa firmato dal sindaco di Bologna e della Città Metropolitana Virginio Merola, dal Rettore dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna Francesco Ubertini, dall’Arcivescovo Matteo Maria Zuppi, dal Rabbino Capo Alberto Sermoneta e dal presidente della Comunità Ebraica Daniele De Paz, dal presidente della Comunità Islamica Yassine Lafram.

Il Protocollo sancisce e dà impulso a un percorso di collaborazione che i firmatari hanno condiviso e che porterà la “Casa” a essere un luogo di scambio che confermerà il ruolo di Bologna come città solidale e plurale, nella collaborazione tra comunità religiose, società civile e agenzie culturali per un integrale progresso umano, sostenibile e condiviso. Per questo il Protocollo è aperto alla sottoscrizione delle confessioni religiose presenti nell’area metropolitana di Bologna che ne condividono le finalità e gli obiettivi e intendono collaborare al loro raggiungimento.

Il mandato per temi

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Cultura

Il sistema culturale bolognese è molto vivace, ampio e diversificato, e si struttura principalmente attraverso lo strumento delle convenzioni. Nel 2020 il numero dei soggetti convenzionati è significativamente aumentato, passando da 39 a 52, arrivando a una dotazione complessiva di 812 mila euro che si aggiungono ai 4,3 milioni di euro stanziati per le convenzioni con i principali 12 teatri cittadini pubblici e privati.

Il 2020 ha visto anche l’avvio di un importante progetto sulla valutazione dell’impatto prodotto dai soggetti del sistema culturale sulla città, che ha l’obiettivo di definire indicatori qualitativi e quantitativi che aiuteranno gli operatori e l’Amministrazione a definire priorità, obiettivi e risultati dell’azione in campo culturale, che andranno profondamente rivisti anche in funzione dei cambiamenti imposti dalla pandemia.

Manifestazioni culturali

La visione e la gestione delle manifestazioni culturali ha visto una netta evoluzione negli ultimi anni: dalla logica dell’evento si è passati a quella del ‘palinsesto’, con stagioni estive e invernali di coordinamento dei cartelloni cittadini. Bologna Estate si è estesa progressivamente a un palinsesto che abbraccia la primavera e l’autunno nella logica della massima fruizione dello spazio pubblico, della prossimità e della diffusione sul territorio, che si è rafforzata nel 2020, anno in cui Bologna, nonostante l’emergenza COVID, è stata la prima città italiana inaugurare un cartellone estivo dal primo giorno possibile, il 15 giugno, fino al 30 settembre, e ha visto tornare al lavoro gli operatori cittadini impegnati in centinaia di eventi diffusi in totale sicurezza.

Anche le manifestazioni invernali hanno seguito la stessa logica: dall’evento-Capodanno di una sola notte si è passati a un calendario festivo di 2 settimane, che negli ultimi anni è stato dedicato al mondo della danza di alto livello e alle scuole di danza cittadine, Dancin’ Bo.

Politiche per il lavoro culturale e creativo

Il Comune di Bologna ha lanciato e gestisce da 10 anni Incredibol! - l’innovazione creativa di Bologna, un progetto di ampiezza regionale per il sostegno alle professioni e alle imprese in ambito artistico, culturale e creativo, oggi realizzato in convenzione con la Regione Emilia-Romagna e incardinato in un ufficio strutturato che si occupa di industrie creative a tutto tondo.

Incredibol! offre contributi in denaro, che nel 2020, che ha visto un’edizione speciale dedicata ai progetti di innovazione in reazione al COVID, hanno raggiunto la somma di 500.000 Euro.

Il Vecchione virtuale del 2020 sulle immagini di Chiara Rapaccini e le note di Futura di Lucio Dalla.

La reazione al covid

Alla luce dell’emergenza covid, il Comune di Bologna ha sviluppato a partire da marzo 2020 una costante azione di monitoraggio, ascolto, orientamento e sostegno per i lavoratori della cultura, settore chiave per la città di Bologna e tra i più colpiti dalla crisi pandemica, offrendo un supporto in formazione e opportunità per ripensarsi in vista del futuro, e lavorato attivamente al tavolo metropolitano per la sicurezza in campo culturale e a tavoli di livello regionale e nazionale per la definizione di protocolli per la ripartenza dello spettacolo e nuove traiettorie di sviluppo.

È stato aperto un canale mail dedicato per la comunicazione con gli operatori, organizzato un ciclo di 12 audizioni in Commissione Cultura, redatto e diffuso un report sull’impatto della pandemia sul settore culturale cittadino aggiornato a cadenza mensile da marzo a luglio 2020. Oltre a ciò, sono state messe in campo misure economiche indirette, come la riduzione dei canoni e la sospensione della utenze per periodi legati alle chiusure, e dirette, attraverso bandi dedicati alla reazione al covid nei vari ambiti, in sinergia tra i vari uffici.

Bologna Welcome ha realizzato una mappatura di tutti i ristoranti che durante il lockdown hanno effettuato consegne a domicilio. Sono stati inoltre creati itinerari virtuali che permettono di visitare la Destinazione Turistica da remoto.

Bologna Città della Musica

Nel 2019 è nato l’Ufficio Musica per dare un punto di riferimento unico agli operatori musicali della città. L’ufficio gestisce le convenzioni in ambito musicale e supporta gli operatori anche offrendo opportunità logistiche, di comunicazione e promozione; eroga contributi alle produzioni musicali e contributi per l’internazionalizzazione; gestisce i rapporti con gli artisti di strada, che hanno una postazione privilegiata in Piazza Maggiore soggetta a selezione e per la quale, non appena potranno riprendere le esibizioni, sarà lanciata un’app per le prenotazioni; promuove e coordina progetti speciali e organizza iniziative di orientamento e formazione.

A giugno 2021 è stata inaugurata la Sala della Musica, uno spazio pubblico dedicato alla storia della popular music dal dopoguerra a oggi, in cui è presente una mostra permanente e uno spazio per incontri e workshop dedicati al mondo musicale, ospitato nel secondo ballatoio di Biblioteca Salaborsa.

concerto musicale

DumBO (Distretto urbano multifunzionale di Bologna)

Spazio di rigenerazione urbana temporanea, quasi 40.000 metri quadrati dell’ex scalo merci Ravone, di proprietà di FS Sistemi Urbani, a disposizione della città. Capannoni e aree aperte, in via Casarini 19, destinati a cultura, arte, sociale, musica e sport per attività trasversali e sempre diverse, in stretta relazione con il territorio. Un luogo in cui associazioni, imprese e cittadini collaborano e si contaminano.

Rigenerazione urbana a base culturale e creativa

Negli ultimi 10 anni il Comune ha trasformato l’uso del proprio Patrimonio immobiliare in un asset strategico, una risorsa chiave per incoraggiare la sussidiarietà e favorire la rigenerazione urbana a base artistica, culturale e creativa. Un tema che in 10 anni è diventato centrale anche grazie all’investimento dei fondi PON e ad altri fondi strutturali come l’Asse 6 del POR per il Laboratorio Aperto, e che in futuro vedrà ancora una crescita grazie al Recovery Fund.

Tanti gli immobili assegnati a realtà cittadine per lo più a titolo gratuito o con canoni fortemente abbattuti; dai grandi teatri, ai club, ai centri polivalenti con aree verdi come le Serre dei Giardini Margherita; dagli spazi per l’associazionismo, il mutualismo e il terzo settore come ‘Porta Pratello’ nella ex sede del quartiere Saragozza, ‘Labas’ in Vicolo Bolognetti e la ‘ex centrale del latte’ affidata a Crash.

DUMBO

Biblioteche

Dalla fine del 2017 il servizio di prestito intersistemico circolante si è esteso dalle sole biblioteche dell’Istituzione alle biblioteche dell’Università di Bologna e a quelle dei sei distretti della Città metropolitana.

Nel 2018 è stata approvata la Carta dei Servizi delle biblioteche e l’Istituzione ha aderito a EmiLib, la biblioteca digitale dell’Emilia, che offre l'accesso a decine di migliaia di ebook, giornali e riviste, audiolibri, video, tracce musicali, risorse open: Emilib è l’evoluzione di Media Library Online, attiva per le biblioteche bolognesi dal 2012.

È stato rafforzato il lavoro in ambito digitale, con l’implementazione della biblioteca digitale dell’Archiginnasio, di Salaborsa, con la nuova biblioteca digitale della Biblioteca delle Donne, tanto che alla fine del 2018 gli utenti che hanno avuto accesso ai servizi delle biblioteche in modalità digitale hanno superato gli utenti reali nelle sedi.

Nel 2018 Bologna ha ottenuto dal Cepell (Centro per il Libro e la Lettura) del Mibact il riconoscimento di Città che legge. Il Comune di Bologna ha quindi adottato il “Patto per la Lettura bene comune”, sottoscritto a oggi da circa 180 soggetti pubblici e privati del territorio.

In pandemia sono stati attivati nuovi servizi:

  • prestito a domicilio gratuito e sicuro con i fattorini in bicicletta di Consegne Etiche;
  • prenotazione (via telefono o email) del prestito con ritiro senza entrare in biblioteca;
  • restituzione dei prestiti scaduti senza entrare in biblioteca;
  • gruppi di lettura in modalità online (su piattaforma Google Meet, Zoom o Skype);
  • offerta formativa per le scuole in modalità online;
  • attivato Bibliotel, numero telefonico unico informativo per tutte le biblioteche;
  • implementazione delle risorse disponibili sulla biblioteca digitale Emilib-Emilia Digital Library;
  • apertura nuovo canale Youtube;
  • trasmissione in streaming (Youtube, Facebook) degli eventi non realizzabili in presenza;
  • bando Mibact per l’acquisto di libri nuovi nelle librerie del territorio: con 150.000 euro sono stati acquistati più di 9.000 tra libri per adulti, ragazzi e audiolibri.

Musei e scuole: 

  • Visite e laboratori didattici: 5.000 classi ogni anno
  • Bambini e ragazzi 3-18 anni: 100 mila ogni anno

 

Presenze:

  • Complessive: 625 mila nel 2019
  • Visite esposizioni permanenti : da 230 mila (2016) a 375 mila (2019)

Musei

L'Istituzione è articolata in sei aree tematiche che coincidono, caso unico in Italia, con tutti gli ambiti museali (Archeologia, Arte Antica, Arte Moderna e Contemporanea, Storia e Memoria, Patrimonio Industriale e Cultura Tecnica, Musica) e comprende 14 tra musei e spazi espositivi.

Il Museo Civico Archeologico è stato interessato da diversi interventi di riqualificazione, i primi nel nel 2015 e poi dal 2017, quest’ultimo finalizzato al rifacimento e consolidamento di ampie porzioni del tetto per circa 1,9 milioni di euro.

In concomitanza con i lavori di parziale rifacimento del tetto di Palazzo d’Accursio, nel 2018 sono stati effettuati interventi alle coperture e sottotetti delle Collezioni Comunali d'Arte adiacenti al vano della Sala Urbana (già restaurata nel 2013-2014), nonché il restauro della Torre dell'orologio. Per l’esecuzione di tali interventi sono stati stanziati 1,25 milioni di euro.

La Torre dell’Orologio ha aperto le sue porte, dopo il restauro, il 6 novembre del 2020.

Il Museo Morandi è stato riallestito, con una sua precisa identità, nell'Ex Forno del Pane.

Nel dicembre 2020 il Comune di Bologna acquisisce la Palazzina Magnani, situata all’interno della Manifattura delle Arti, per un costo di 1,9 milioni di euro, con l’intento prioritario di destinarla alla ulteriore valorizzazione del Museo Morandi. Tale operazione è il primo concreto passo per l’istituzione di un grande polo museale internazionale con le opere di Giorgio Morandi e del MAMbo.

Nel due mandati sono cresciuti gli investimenti, non solo nelle strutture fisiche, ma anche nelle attività per la valorizzazione del patrimonio museale.

Il Comune ha promosso la costituzione di un Trust che si è concretizzata nel luglio del 2020. Il Trust per l’arte contemporanea ha avuto come disponenti e primi finanziatori Fiera Bologna, Fondazione del Monte e Fondazione Cassa di Risparmio con la finalità di contribuire al posizionamento della città di Bologna come una delle capitali del contemporaneo rafforzando il ruolo di MAMbo dell'Area Arte Moderna e Contemporanea.

Musei, la sfida del 2020

Di fronte alla grande crisi del 2020, che ho visto prolungati periodi di chiusura obbligata dei Musei e la totale perdita del flusso turistico, l’Istituzione si è mossa, anche grazie alle opportunità garantite dalla sua autonomia organizzativa e al mantenimento del sostegno finanziario da parte dell’Amministrazione, non solo per ridurre l’impatto sui servizi, ma anche per riorientarli. L'Istituzione è stata tra le primissime in Italia a riaprire le proprie sedi dal 19 maggio 2020, con nuove modalità organizzative per consentire al pubblico di svolgere le visite in sicurezza e garantire la tutela del proprio personale. 

Durante il lockdown, l'offerta per le scuole è stata ripensata secondo nuove modalità, per supportare la didattica a distanza promossa dagli istituti scolastici. Con la riapertura delle scuole i musei hanno proposto un'offerta formativa arricchita di diverse e nuove modalità di fruizione; le attività sono state infatti progettate per potersi svolgere anche direttamente presso le scuole. Si è inoltre mantenuto il servizio dei centri estivi.

Un’altra risposta attiva alla crisi è stata la realizzazione del Nuovo Forno del Pane, presso la Sala delle Ciminiere del MAMbo, in tempi normali adibita alle mostre temporanee. Si tratta di un centro di produzione interdisciplinare e comunità creativa che ha trasformato la Sala da spazio espositivo a spazio di produzione accogliendo 13 artisti, selezionati attraverso avviso pubblico.

Teatro Comunale

La Stagione 2018 ha segnato una svolta molto importante per la storia recente del Teatro Comunale. Con l’insediamento del nuovo Sovrintendente a fine 2017 si è realizzato il lungo percorso di risanamento che ha comportato la piena sostenibilità finanziaria del Teatro. La qualità e l’offerta artistica della Fondazione non sono state intaccate, anzi si sono trovate nuove energie per svilupparla: infatti è stata progressivamente aumentata e diversificata l’offerta artistica, con soluzioni innovative e una proposta che ha incontrato il favore del pubblico, come si può evincere anche dagli indicatori dell’attività realizzata, che nel 2019 hanno toccato traguardi storici per il Teatro Comunale.

Al percorso di risanamento della Fondazione si sono affiancati sostenitori privati che hanno partecipato sempre più attivamente alla vita del Teatro, fino a impegnarsi direttamente nella Governance.

Le proposte della Stagione si sono arricchite non solo con la programmazione di una Stagione di Danza autonoma, ma anche con una Stagione Sinfonica quasi raddoppiata: la proposta del Teatro comunale per il 2020 è stata infatti realizzata per la prima volta insieme alla Filarmonica del Teatro Comunale, con un programma che prevedeva 18 appuntamenti e il coinvolgimento di artisti di fama internazionale.

Nel 2019, le giornate di apertura del Teatro, considerate nel loro insieme, hanno superato quota 240 nei più diversi generi, con una particolare attenzione al rinnovamento del pubblico, a una diversificazione delle proposte culturali e a un coinvolgimento di tutte le principali realtà culturali del territorio. Fondamentale in questo senso la rinnovata e definitivamente consolidata attività di coproduzione con il Festival Verdi di Parma e Busseto: un nuovo e innovativo servizio in ambito regionale con importanti ricadute nazionali, in cui il Comunale dimostra la sua rinnovata e innovativa capacità di posizionarsi in maniera propositiva nell’ambito delle attività festivaliere.

Sono stati ulteriormente sviluppati i rapporti internazionali, cha a fianco della prestigiosa presenza parigina al Théâtre des Champs Elysées ha visto anche nel 2018 porre le basi per la tournée che si è realizzata in Giappone nel 2019, dando il via a progetti ulteriori che vedranno sviluppi nel futuro.

Nonostante la situazione complessa che l’emergenza sanitaria ha determinato e che permane, il Teatro ha aperto al pubblico dal 25 di giugno 2020 e fino all’8 agosto 2020 con la rassegna “L’estate del Bibiena”, una serie di concerti, proposti in doppia serata per un pubblico non superiore a 200 persone, dedicando una intera serata e riservando un contingente di posti per ogni concerto agli operatori sanitari bolognesi impegnati nell’emergenza sanitaria.

Nell’autunno 2020, inoltre, il Teatro è stato in grado di riprendere molti degli spettacoli sospesi a causa della chiusura forzata nella nuova e originale sede del PalaDozza: ciò ha permesso non solo di accogliere quanti più spettatori possibili nel pieno rispetto delle normative anti-coronavirus e di avvicinare un tipo di pubblico diverso da quello che tradizionalmente accede alla Sala Bibiena o all’Auditorium Manzoni, ma anche di valorizzare uno spazio storico della città, rendendolo un nuovo vero e proprio polo culturale per Bologna.

Fondazione Cineteca

Quando si farà la storia della Cineteca di Bologna il decennio 2011-2021 rimarrà come un’epoca di straordinaria importanza.

L’attività editoriale ha avuto un impulso importante, affermando il marchio “Cineteca Editore”, pubblicando un centinaio tra libri e DVD di qualità, molti dei quali sono stati acquistati e tradotti da editori che li hanno pubblicati in altri Paesi. Trai tanti titoli ricordiamo le monografie dedicate a Charlie Chaplin, a Sergio Leone, a Totò, a Federico Fellini e la fortunata collana di DVD dedicata agli spettatori più giovani con classici del cinema per l’infanzia.

Il Cinema Ritrovato e le proiezioni estive in Piazza Maggiore sono forse il segno più evidente di questa crescita, la venuta a Bologna di Martin Scorsese (2018) e di Francis Ford Coppola (2019) con la straordinaria proiezione della prima europea della versione restaurata di Apocalypse Now Final Edition ne sono stati i segni più evidenti.

In questi dieci anni la Cineteca ha conquistato 4 Leoni per il migliore restauro alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, omaggi e riconoscimenti dai principali festival – da Cannes alla Berlinale – e da grandi istituzioni come il Festival di Telluride, la Cinémathèque française, il MoMA, l’Hong Kong Film Festival, la Hollywood Foreign Press Association…

Grazie a Martin Scorsese e ai principali registi statunitensi ha potuto dar vita al World Cinema Project che ha consentito il restauro di decine di film del sud del mondo.

Il ruolo nazionale della Cineteca è stato finalmente sancito con l’entrata in vigore della Legge n.220/2016 (“Legge Franceschini”): dal 2017 la Cineteca è una delle istituzioni cinematografiche riconosciute dallo Stato, al pari di Cinecittà, Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, Museo Nazionale del Cinema di Torino, Centro Sperimentale di cinematografia.

Al riconoscimento nazionale si affianca quello della Regione Emilia-Romagna che, nel quadro della L.R. 20/2014 attribuisce alla Fondazione Cineteca di Bologna un ruolo centrale nelle attività di ricerca, raccolta, catalogazione, conservazione e restauro del patrimonio filmico e audiovisivo dell'Emilia Romagna in virtù dei requisiti di alta qualificazione scientifica e culturale.

Il personale della Cineteca è stato insignito della Turrita per l’insieme di iniziative realizzate nell’estate del 2020, nonostante le difficoltà causate dalla pandemia.

Tra i progetti in corso di realizzazione il Modernissimo, una sala da 400 posti che ritornerà in vita alla fine del 2021, con annesso grande spazio espositivo di 2.000 metri quadrati, il Sottopasso. La trasformazione del parcheggio Giuriolo - dedicato a Renato Zangheri in uno dei più grandi centri per la conservazione e il restauro del patrimonio cinematografico esistenti in Europa.

Cortile Guido Fanti

Fondazione Innovazione Urbana

Nel marzo 2018 il Comune di Bologna e l’Università di Bologna hanno deciso di dare vita, come soci fondatori, alla Fondazione per l'Innovazione Urbana, un centro di analisi, comunicazione, elaborazione e co-produzione sulle trasformazioni urbane per affrontare le sfide sociali, ambientali e tecnologiche.

Tra i membri delle Fondazione figurano alcune tra le principali realtà, istituzionali e di produzione di servizi locali, cittadine: TPER, ACER Bologna, CAAB e BolognaFiere come membri sostenitori e Città metropolitana di Bologna e Ordine degli Ingegneri di Bologna come membri ordinari.

Nel corso dei suoi primi 3 anni di vita, la Fondazione ha visto crescere sia il numero che la portata dei progetti promossi e delle attività sviluppate, affermando sempre di più il proprio ruolo a livello locale e divenendo gradualmente un soggetto di riferimento anche a livello nazionale e internazionale.

Sono molteplici i progetti di importanza strategica che sono stati coordinati e sviluppati dalla Fondazione in questi anni nati spesso in collaborazione con i diversi Dipartimenti e Settori dell’Amministrazione. Dal recente progetto R-innovare la città - Osservatorio Emergenza Coronavirus, per individuare una chiave di lettura e delle visioni di indirizzo a fronte della crisi pandemica, ai Laboratori di prossimità e al lavoro sul territorio. Attraverso la Fondazione il Comune dal 2017 ha creato i Laboratori di Quartiere, dei processi stabili di ascolto, dialogo e “immaginazione civica” in ogni zona della città per far emergere priorità, bisogni, indicazioni e proposte, ideando soluzioni condivise. In questa cornice, alcune aree della città sono state individuate come di particolare rilevanza e sono state oggetto di percorsi dedicati: dalla zona universitaria, oggetto del progetto europeo ROCK, all’ex scalo merci Ravone dove troverà sviluppo Bologna Attiva, un progetto unico nel suo genere che mira a far nascere un innovativo spazio rigenerato per la formazione, il lavoro, il mutualismo e l’economia collaborativa; ma anche il Parco dei Cedri, il Quadrilatero di via Malvasia, il Parco Lunetta Gamberini, l’ex centro Pasti in via Populonia e molti altri ancora.

Scuole di Quartiere e contrasto alle povertà educative

Le Scuole di Quartiere sono un insieme di progetti destinati a giovani e adolescenti volti al contrasto delle povertà educative e nascono grazie a circa 7 milioni di euro di fondi europei PON 14-20, sulla base di quanto emerso in termini di bisogni e priorità nei Laboratori di quartiere, percorsi partecipati e spazi di confronto attivati in tutti i quartieri di Bologna dal 2017 su aree individuate grazie a dati demografici e socio-economici rilevati nelle Mappe della fragilità. Laboratori di moda, musica, teatro, danza, artigianato, fino alle nuove tecnologie e all’arredo urbano, sono alcune delle attività avviate con lo scopo di sperimentare nuovi approcci per contrastare le povertà educative e la fragilità sociale. Fanno parte di una strategia di azione locale integrata mirata a favorire inclusione, innovazione, occasioni occupazionali e welfare di comunità, insistendo sull’attivazione di percorsi artistico-culturali definiti all’interno di un approccio di welfare culturale. 

Non sono scuole, nel senso stretto del termine, ma percorsi partecipati e formativi, aperti e plurali, che coinvolgono spazi istituzionali come teatri, musei, biblioteche ma anche strade, piazze, parchi nella profonda convinzione che la cultura possa davvero creare benessere individuale e collettivo. In questo contesto, si è puntato anche a promuovere lo sviluppo di competenze professionali e di opportunità occupazionali con particolare attenzione alla fascia giovanile fragile.

Sono stati implementati 24 progetti, per un totale di oltre 7,4 milioni di euro di contributi ottenuti a favore del Comune di Bologna in particolare nell’ambito dei principali programmi di finanziamento come Horizon 2020, Azioni Urbane Innovative, LIFE Plus, Erasmus Plus, Fondo per l’Asilo, la Migrazione e l’Integrazione, Diritti, Uguaglianza e Cittadinanza, Cooperazione Territoriale Europea.

Relazioni e Progetti internazionali

Bologna è attiva all’interno di diversi network internazionali come EUROCITIES, la rete delle principali città europee e UCCN, la Rete delle Città Creative UNESCO. Bologna ha ospitato numerosi eventi internazionali, come ad esempio United States of Bologna, in collaborazione con il Consolato USA di Firenze, e la Conferenza annuale di ECCAR, la Coalizione delle Città Europee contro il Razzismo.

Il Comune di Bologna ha, inoltre, ottenuto importanti riconoscimenti a livello internazionale, come il premio Engaged Cities Award, vinto nel 2018. Nello stesso anno Bologna è risultata una delle 3 città finaliste del premio Transformative Actions. Nel 2019, Bologna è stata, invece, fra le 12 città finaliste ritenute più innovative a livello europeo nell’ambito del Premio iCapital, promosso dalla Commissione europea.

Dal 2018 Bologna coordina, assieme al Ministero dello Sviluppo economico della Polonia, la Partnership dell’Agenda Urbana europea sull’Uso sostenibile del suolo e le nature-based solutions.

Il mandato per temi

Agenda digitale

Ambiente

Bilancio

Casa

Cultura

Diritti e partecipazione

Economia e Lavoro

Manutenzione

Mobilità

Scuola

Sicurezza

Sport

Turismo

Urbanistica

Welfare

Urbanistica

Durante il mandato è stato adottato e definitivamente approvato il PUG - Piano Urbanistico Generale, che include al suo interno anche il Piano del Verde. Sono stati inoltre approvati il Regolamento Edilizio e, in collaborazione con la Città Metropolitana, il Comune di Bologna ha partecipato alla redazione del Piano Territoriale Metropolitano. In questo modo Bologna si dota di nuove regole per le trasformazioni urbane, più orientate ad obiettivi di sostenibilità ed in coerenza con gli SDGs (Sustainable Development Goals - Obiettivi di Sviluppo Sostenibile) dell’ONU.

Molto importante è il voto con cui il Consiglio Comunale ha ratificato l'accordo di programma con Cassa Depositi e Prestiti per le aree delle ex caserme Sani, Mazzoni e Masini. Questo significa che i progetti di trasformazione di queste aree dismesse e già cementificate, in particolare per le ex caserme Sani e Mazzoni, ora possono essere attuati. I progetti sono stati discussi anche con i cittadini e questo percorso è servito a modificare i progetti iniziali che vedevano, ad esempio, una previsione commerciale nell'area dell'ex caserma Mazzoni. 

Un’altro aspetto che ha caratterizzato il mandato è stata la semplificazione delle procedure edilizie, grazie all’uso delle autocertificazioni.

Parallelamente sono stati eseguiti i controlli previsti dalla normativa, sia in fase di deposito delle pratiche che a fine lavori, con l’obiettivo di garantire una maggiore qualità degli interventi e un aumento della legalità.

Infine, grande attenzione è stata posta alla dematerializzazione dei processi e alla digitalizzazione degli archivi. Grazie alla Scrivania del professionista i tecnici possono inviare le pratiche edilizie in modalità digitale attraverso SPID e la digitalizzazione degli archivi cartacei permette a tecnici, notai, cittadini e imprese di accedere e ricevere documenti in via telematica. In questo modo i la durata dei procedimenti diminuisce notevolmente ed è stato possibile erogare i servizi anche durante il lockdown.

Piani operativi - immagine illustrativa

Gestione dei Piani Operativi Comunali

Durante il mandato sono stati approvato i seguenti piani operativi comunali:

  • POC Attrezzature Industrie Insalubri
  • POC Carburanti
  • POC per la Rigenerazione Urbana Diffusa
  • POC per la Rigenerazione di patrimoni pubblici

Tutti questi piani nel loro insieme costituiscono numerose occasioni per la realizzazione di interventi di interesse generale, di servizio alla città e riqualificazione del tessuto urbano.

Sviluppo dei poli metropolitani

L’approvazione di piani e programmi di intervento sui poli metropolitani sono di rilevante importanza per lo sviluppo della città. 

Durante questo mandato sono stati approvati i programmi di sviluppo per: 

  • Aeroporto Marconi: Masterplan 2030, nuovo Piano di rischio aeroportuale e relativi progetti attuativi;
  • FICO: variante per nuovo albergo;
  • Tecnopolo: approvazione dei progetti centro meteo ECMWF, supercomputer Euro HPC 2019, Copernicus 2020, progetti Terna per forniture elettriche;
  • Fiera: protocolli per nuovi padiglioni;
  • Università: area Lazzaretto, Torre biomedica al Sant’Orsola, asilo Filippo Re, Centro ricerca colture industriali Corticella;
  • Staveco: accordo per Parco della Giustizia gennaio;
  • protocollo Ministero Difesa per ex caserme Stamoto e Perotti.
mappa aeroporto
ex mercato ortofrutticolo rendering

Interventi urbanistici programmati

Con il rilascio da parte del Comune di Bologna del permesso di costruire, sono stati avviati diversi Piani Urbanistici Attuativi (PUA) finalizzati a interventi di nuova urbanizzazione e riqualificazione, secondo disegni coordinati che comportano la realizzazione di nuovi edifici e servizi pubblici.

Durante il mandato le operazioni più importanti hanno riguardato le seguenti aree: viale Berti-Pichat (Hera), via Scandellara, via Zanolini (ex Veneta), via Serlio (ex Fervet), Bertalia-Lazzaretto (ex Sasib), ex Mercato Navile, via Terracini, via Ferrarese, produttivo Borgo, via della Guardia, via Triumvirato.

Riqualificazione diffusa

Il Piano Strutturale Comunale (PSC) e il Regolamento Urbanistico Edilizio (RUE) hanno fortemente facilitato gli interventi diretti sul patrimonio edilizio, semplificando gli interventi di conservazione e di trasformazione del patrimonio edilizio.

In questo modo i cittadini e le attività economiche hanno potuto adeguare con facilità i propri edifici alle esigenze del momento. Inoltre, attraverso la trasformazione degli edifici esistenti, senza consumare ulteriore suolo, sono state create migliaia di nuove unità immobiliari.

Il mandato per temi

Agenda digitale

Ambiente

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Casa

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Diritti e partecipazione

Economia e Lavoro

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Urbanistica

Welfare

Welfare

Il mandato si è caratterizzato per un forte sviluppo delle azioni di empowerment della comunità cittadina, a partire dalla qualificazione della città come “bene comune” e dall’approccio a un diverso modo di amministrare. La riforma del decentramento cittadino ha assegnato ai Quartieri nuovi ruoli e compiti di cura della comunità e del territorio.

Facilitare l'assunzione di responsabilità collettiva, agevolare i soggetti sociali a partecipare e collaborare, sviluppare relazioni e legami che favoriscano il senso di appartenenza, acquisire e migliorare le competenze dei soggetti della comunità. Queste le linee di azione che caratterizzano l’intervento dei Quartieri cittadini, attraverso gli uffici reti.

sportello sociale

Accesso sportelli sociali 2016-2020 : 137.809 

  • 29,6% riguarda anziani
  • 43,9% famiglie e minori
  • 26,5% adulti in difficoltà.

Accesso sportelli ASP e PRIS : 84.682

 

Accoglienza

Agli Sportelli sociali del territorio accedono tutti i cittadini residenti: famiglie con minori, anziani e adulti; agli sportelli specializzati di ASP di ambito cittadino si rivolgono i cittadini senza consolidati riferimenti territoriali: adulti senza dimora, richiedenti e beneficiari protezione internazionale, minori stranieri non accompagnati.

È attivo da marzo 2019 il Punto unico informativo telefonico ed email degli Sportelli sociali per qualificare e rendere maggiormente omogenee le informazioni ai cittadini, attivo 33 ore alla settimana. L'obiettivo è di risolvere via mail e telefono parte delle richieste informative dei cittadini sul sistema socio-sanitario rimandando agli Sportelli Sociali solo laddove necessario.

Al Punto unico informativo da marzo 2019 a dicembre 2020 sono stati registrati 14.749 accessi: contribuzione economica 51%, assistenza anziani 19,9%, assistenza adulti 6%.

 

Tutela minori

Durante il mandato sono state avviate sperimentazioni e importanti azioni di coinvolgimento comunitario sia relativamente alla Vicinanza solidale tra famiglie, sia nella sperimentazione di gruppi di genitori e gruppi di ragazzi, finalizzati al reciproco sostegno. Le sperimentazioni dei gruppi genitori e ragazzi si sono realizzate con incontri a cadenza quindicinale nei quartieri San Donato – San Vitale, Savena e Santo Stefano e sono in progettazione nei restanti territori.

I gruppi di genitori sono momenti per il confronto e l’aiuto reciproco vissuti insieme ad assistenti sociali ed educatori con ruoli di facilitatori o osservatori a seguito di percorsi formativi dedicati.

I gruppi con i bambini e i ragazzi sono momenti di confronto e di condivisione di emozioni e parole sulla propria esperienza di vita familiare attraverso attività diversificate sulla base dell’età dei partecipanti e del focus di interesse del gruppo.

A marzo 2019 è stato formulato un avviso pubblico per la presentazione di candidature da parte di singoli o famiglie per il progetto di Vicinanza solidale.

I percorsi di solidarietà familiare inseriti in progetti di Vicinanza solidale da marzo 2019 a dicembre 2020 sono stati:

  • 105 tramite patti di collaborazione
  • 108 con risorse progetto Vicinanza solidale
tutela minori

A marzo 2019 è stato sottoscritto il nuovo Accordo di programma triennale tra Comune e Ausl di Bologna per la valutazione e la presa in carico integrata dei minori in situazione di vulnerabilità. Dal gennaio 2017 al 31 dicembre 2020:

  • 204 casi valutati
  • 177 minori che hanno ottenuto un progetto

Nel marzo 2019 è stato sottoscritto il primo Protocollo unitario tra Servizio Sociale, Servizi educativi scolastici, i 22 Istituti comprensivi cittadini e l’Ufficio Scolastico Regionale in materia di prevenzione del disagio minorile, di contrasto alla dispersione scolastica e di rilevazione di situazioni di rischio o pregiudizio. Il protocollo ha l’obiettivo di rilevare precocemente le aree di criticità al fine di intervenire con gli strumenti professionali più adeguati e intensivi.

Disabilità adulta

La disabilità adulta come servizio è rientrata nell’alveo delle funzioni comunali dopo 30 anni di delega all’Ausl. Per questi utenti la ricerca di strumenti e interventi che facilitino l’autonomia è essenziale e qualche passo avanti è stato fatto con l’apertura del condomino di via Barozzi e di alcuni appartamenti specificamente dedicati.

Grande l’impegno per garantire opportunità relazionali, lavorative e sportive alle persone con disabilità, accentuando il ricorso anche ai supporti digitali nella fase di emergenza sanitaria.

Nel nuovo assetto organizzativo è stato dato valore specifico alle funzioni di orientamento delle famiglie che si trovano a farsi carico della cura di chi progressivamente perde autonomia, e si è incentivato l’approccio comunitario e di prossimità del lavoro educativo e sociale a favore delle persone con disabilità.

Una svolta significativa a supporto delle famiglie è arrivata dal programma di intervento specifico per i caregiver, finanziato con un milione di euro. Dalla logica del servizio all’anziano o al disabile si cambia la prospettiva e, a fianco a questi servizi, si inserisce un’altra direzione di intervento: orientamento ai servizi, aiuto allo svolgimento di attività burocratiche anche complesse, attenzione al bisogno di relazione, comunicazione, confronto, supporto psicologico, consulenza sull’uso degli spazi, dei presidi e degli strumenti che possono facilitare l’esercizio della cura.

Questo progetto prende avvio nell’ultima fase del mandato in immediata attuazione delle previsioni regionali di riconoscimento della figura dei caregiver.

Anziani

Gli anziani sono i principali destinatari delle azioni di intervento del servizio sociale territoriale. Il mandato si è caratterizzato per l’avvio e il rafforzamento di servizi innovativi con un’attenzione specifica alle demenze: sviluppo della rete dei caffè Alzheimer, l’apertura del Meeting Center, servizi che coinvolgono anche le famiglie e chi si prende cura degli anziani. E ancora, ampliamento e differenziazione di intervento con le comunità alloggio e l’accoglienza di persone adulte.

Anche in questo ambito è cresciuta l’interazione con il volontariato, anche attraverso la collaborazione con Lepida con i progetti e-care e il rafforzamento della funzione di presenza telefonica che, in particolare nei momenti più critici (ondate di calore, emergenza sanitaria Covid 19) ha sviluppato risposte al bisogno di contatto delle persone sole, ma anche di spesa a domicilio e consegna di medicinali.

Con l’obiettivo di prevenire ricoveri impropri e di facilitare il rientro al domicilio di persone che concludono un ricovero ospedaliero per una problematica acuta, si sono avviate attività di pronta attivazione di servizi domiciliari, attivabili direttamente dal pronto soccorso e dai reparti ospedalieri.

Sempre al fine di facilitare la permanenza al domicilio delle persone con compromissione delle autonomie, grazie a un accordo con il gestore dell’assistenza domiciliare accreditata di Bologna, i servizi domiciliari si possono attivare direttamente a partire dalle richieste dei cittadini che necessitano dell’intervento.

Anziani al parco

La tariffazione è stata accordata con il Comune di Bologna ed è possibile ricevere contributi finalizzati alla riduzione del costo delle prestazioni da parte del servizio sociale.

Al fine di aumentare la sicurezza della popolazione anziana della città, sono state attivate azioni di comunicazione e sensibilizzazione tese a informare e prevenire truffe. Tale attività si affianca a quella già consolidata, di supporto e sostegno a favore delle persone vittime di furti. Le attività sono realizzate con la collaborazione di associazioni e organizzazioni sindacali.

Anziani

Ufficio tutele metropolitano

Ha preso avvio l’Ufficio tutele metropolitano, per supportare con consulenze e attività giuridiche-amministrative il Sistema dei servizi sociali cittadini e metropolitani quando nominati pubblico tutore o curatore di soggetti incapaci (minorenni, disabili, anziani) o comunque titolari di una presa in carico sociale che richiede un supporto giuridico specialistico nelle materie del diritto di famiglia e dei minori, in relazione all'assistenza sociale e socio-sanitaria, con probabili esiti di provvedimenti limitativi e dunque di future tutele o curatele da trasferire in capo al medesimo servizio sociale.

Abitare

Il servizio sociale ha garantito, insieme ad Asp, il reinserimento sociale di centinaia di nuclei familiari in precarie condizioni economiche. Al contempo, a partire dalle misure di intervento assunte da Politiche abitative, sono state accompagnate tutte le famiglie in condizione di fragilità e a rischio di sfratto o con sfratto eseguito, mettendo in protezione minori e famiglie fragili.

Questa attività impegna moltissimo il servizio, ma ha anche trasformato la risposta al bisogno di tutela delle persone e la percezione della città.

Abitare
Edilizia residenziale pubblica

Sostegno a persone e famiglie

Le azioni erogate dalla sportello comunale per il lavoro rivolte a chi cerca un'occupazione o un percorso di formazione hanno riguardato complessivamente 7.658 persone. I colloqui di orientamento sono stati 12.054, mentre le azioni di orientamento e d'informazione per l’accesso ai servizi per il lavoro hanno interessato 21.460 persone.

Nel corso della mandato in applicazione della L.R. 14/2015 sono stati complessivamente profilate 4.927 persone attraverso l'utilizzo dell'indice di fragilità e complessivamente valutate fragili per l’accesso alle misure del Fondo Sociale 1.744 persone. I progetti personalizzati complessivamente approvati nel distretto di Bologna sono stati 981 (2018-2020).

Nel corso del mandato i servizi sociali di comunità hanno realizzato azioni di sostegno per favorire l'inclusione lavorativa utilizzando lo strumento del tirocinio formativo e altri interventi socio-assistenziali per mantenere le capacità residue per 4.159 persone (2016-2020) di cui 1.207 tramite la promozione di tirocini formativi con finalità inclusive e di avvicinamento al mondo del lavoro e con sussidi economici per 1,9 milioni di euro.

Il sistema di inclusione sociale e di risposta alla povertà comprende anche l’erogazione di risorse economiche per sussidi e contributi economici a integrazione del reddito per persone e famiglie, per tirocini formativi ad adulti, minori e disabili e per la copertura del saldo di rette sociali di ricovero in strutture residenziali per anziani. Nei 5 anni (2016-2020) del mandato sono stati erogati complessivamente 40,4 milioni di euro a oltre 15.000 utenti.

Nel corso del 2020, a seguito della normativa connessa all’emergenza epidemiologica e alla disponibilità di risorse statali, comunali e private sono stati erogati in modalità quasi totalmente dematerializzata 13.753 buoni spesa ad altrettanti beneficiari, per l’acquisto di generi alimentari e beni di prima necessità, per una spesa complessiva di quasi 4,2 milioni di euro.

Case Zanardi via Abba

Case Zanardi

I tre empori solidali nel mandato hanno accolto 1.834 nuclei familiari, corrispondenti a più di 6.500 persone di cui circa 2.500 minori.

Dal 2016 all’ottobre del 2020 sono state organizzate 13 raccolte di beni di prima necessità presso la GDO in collaborazione con Coop Alleanza 3.0, Coop Reno e Nordiconad che hanno permesso di raccogliere 117 tonnellate di prodotti per un controvalore di più di 226 mila euro.

Nello stesso periodo il numero di volontari coinvolti sia nelle attività degli empori solidali che nella raccolte di beni di prima necessità presso la GDO è di 900 persone.

Nel corso dell’emergenza COVID nel 2020 i nuclei nuclei assistiti nei 3 empori sono passati dai 173 di febbraio ai 460 di dicembre con un 25% di questi ultimi inviati dalla rete cittadina del privato sociale. Nello stesso anno le fonti di approvvigionamento sono cambiate a causa della sospensione delle raccolte presso la GDO. Questo ha determinato acquisti di beni per 70 mila euro. Nello stesso periodo la Fondazione Banco Alimentare ha corrisposto 43 tonnellate di beni alimentari, le donazioni dalle aziende del bolognese hanno portato agli empori solidali e alla rete cittadina 30 tonnellate di prodotti e lo scambio con le reti distrettuali e regionali ha portato altre 3 tonnellate di beni alimentari.

Nel 2020 i contributi ricevuti dagli empori solidali hanno sfiorato gli 80 mila euro di cui quasi il 60% dal Comune di Bologna e un altro 30% da una campagna di crowfunding.

Il mandato per temi

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Casa

Le politiche abitative del mandato hanno avuto come obiettivo principale quello di dare risposta alla crescente e mutata domanda di alloggi ad un canone equo.
Oltre all'erogazione di aiuti economici per l'affitto, particolare attenzione è stata prestata alla rigenerazione e riconversione di alloggi pubblici per rimetterli a disposizione di cittadini bolognesi che manifestano un bisogno abitativo. 

L’aumento dell’offerta non è stato però l’unico principio-guida. Molti degli interventi hanno infatti sperimentato l’utilizzo di materiali e tecnologie innovative ed eco-compatibili, puntando al tempo stesso sulla riduzione dei consumi energetici e sull’uso razionale delle risorse idriche. Inoltre in alcuni casi i lavori di riqualificazione sono stati progettati grazie all’ascolto degli abitanti e alla collaborazione tra i diversi livelli istituzionali.

Mille case per Bologna

Mille case per Bologna è il protocollo d'intesa tra Comune e Acer per affrontare la crescente domanda di alloggi  in città che proviene da giovani, famiglie, anziani e studenti. 

Con l’obiettivo di aumentare l’offerta abitativa sociale diversificando la platea dei destinatari e migliorare la qualità urbana, l’accordo comprende un programma straordinario di interventi di ristrutturazione e di nuova realizzazione di immobili a uso residenziale di proprietà del Comune e di Acer, da assegnare a canoni sociali e agevolati. Vengono inoltre messi a sistema una serie di interventi con l’obiettivo di fornire una risposta concreta al fabbisogno abitativo: realizzazione di nuovi appartamenti, sblocco di cantieri fermi e un piano di ristrutturazione di case attualmente sfitte da riassegnare, che si affianca al consueto programma di recupero e sviluppo di alloggi di edilizia residenziale pubblica (Erp) che Acer ristruttura e assegna ogni anno (in media 300 appartamenti).

In alcuni casi gli alloggi saranno destinati a nuove modalità abitative come il cohousing e progetti innovativi come la transizione abitativa. È stata inoltre siglata una convenzione con Acer per cedere in comodato gratuito a Er.Go, l'Azienda regionale per il diritto allo studio, alcuni monolocali da destinare a studenti universitari meritevoli a basso reddito.

Contratti di Quartiere

Il programma Contratti di quartiere è un’iniziativa, cofinanziata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, di recupero di immobili di edilizia residenziale pubblica realizzata con l’obiettivo prioritario di aumentare l’offerta abitativa e migliorare la qualità dell’abitare, coniugando la ristrutturazione edilizia con la forte attenzione all’impatto ambientale e sociale degli interventi. A Bologna il programma ha interessato due zone: la Bolognina e San Donato.

Gli interventi vengono realizzati attraverso la partnership tra pubblico e privato e soprattutto grazie anche ad un forte coinvolgimento dei cittadini nella definizione degli interventi.

Villaggio Gandusio

Villaggio Gandusio è un progetto innovativo di rigenerazione e di riqualificazione delle case pubbliche di via Gandusio che prevede, oltre al rifacimento dei palazzi, anche una serie di attività e di azioni che aiutano a sviluppare una comunità nuova di abitanti.

Le assegnazioni degli alloggi sono infatti state impostate attraverso il criterio del mix sociale e il popolamento del villaggio è accompagnato da azioni di mediazione sociale, realizzate dalla cooperativa Open Group in collaborazione con il Comune e Acer, per creare una buona convivenza e facilitare le relazioni e i rapporti tra i nuovi inquilini. Sono stati individuati degli “attivatori di comunità”, ovvero persone che possano essere un punto di riferimento per gli altri e possano agevolare la creazione di buoni rapporti di vicinato. Inoltre gli inquilini sono stati coinvolti nell’individuazione di regole comuni di buona convivenza.

Giardino della resilienza

Il Giardino della resilienza è il progetto di riqualificazione del "Quadrilatero" Malvasia, l’area dove si trovano gli alloggi Edilizia Residenziale Pubblica (ERP) gestiti da Acer nel quartiere Porto-Saragozza tra le vie Malvasia, Pier de' Crescenzi, Casarini e dello Scalo (il Quadrilatero), le cosiddette "popolarissime".

Il progetto ha l’obiettivo di riprendere l’idea originaria sulla quale il quartiere negli anni '30 era nato: portare il verde in città. La ragione storica di queste case "popolarissime" era infatti l’idea suggestiva di realizzare condizioni di ruralità nella città moderna dotando gli edifici residenziali di spazi aperti funzionali.

Gli interventi hanno riguardato la riqualificazione energetica di alcuni edifici residenziali dell'area con la sostituzione degli infissi e la razionalizzazione degli impianti, con conseguente riduzione dei consumi. Inoltre sono stati ripensati anche gli spazi esterni per farli diventare un grande giardino pubblico e didattico aperto a tutta la città, nel quale saranno sperimentati i principi del Piano di Adattamento ai cambiamenti climatici.

Abitare Bologna

Durante il mandato è stato costante l’impegno ad aumentare l’abitalità e l’attrattività della città, sostenendo il mercato della locazione residenziale agevolata per un ampio target di cittadini in collaborazione col settore privato e altre istituzioni, tramite anche l’erogazione di contributi a fondo perduto. Oltre alle risorse assegnate dalla Regione, il Comune ha impegnato una parte significativa del proprio avanzo di bilancio per andare incontro ai bisogni concreti di famiglie e singoli cittadini, reso ancora più necessario dalle ripercussioni economiche della pandemia.

I contributi per l’affitto inoltre consentono di ridurre la pressione sugli sfratti per morosità e incidono positivamente sulle opportunità di locazione agevolata.

Il mandato per temi

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